- Municipio: 1, piazza Maggiore
- C.A.P.: 32035
- Prefisso: 0437
- Tel: +39 (0)437 858 101
- Fax: +39 (0)437 888 968
- Abitanti: 6438
- Superficie: 35.88 km²
- Altitudine massima: 2127 m slm
- Altitudine minima: 240 m slm
- Web: http://www.comune.santagiustina.bl.it
- E-mail: santagiustina@feltrino.bl.itAssociato alla: Unione Montana Feltrina
- Area: U.M. Feltrina
L’ambito geografico
Popoloso centro abitato a 298 m nel mezzo della Val Belluna, è il capoluogo di uno dei maggiori Comuni della provincia di Belluno.
Il territorio comunale si allunga a nord comprendendo la Val Scura, le sorgenti del torrente Vesès e i monti all’interno del Parco delle Dolomiti che danno luogo alle creste occidentali del Gruppo del Pizzocco.
Completa il territorio un’aliquota dell’altopiano di Erèra sui Piani Eterni. Sul quadrante di nord-est deve essere rilevata la sostanziale contiguità su un ambito quasi pianeggiante, tra l’area di Meano e quella di Paderno, in Comune di San Gregorio nelle Alpi, da cui più sopra è diviso dal corso medio del Vesès e dai contrafforti del Pizzocco in sinistra orografica.
A sud esso si allarga fino al Piave, mentre ad oriente per una parte il Cordevole poi la pianura e dolci declivi segnano il confine con il Comune di Sospirolo. Ad ovest, la distinzione con il Comune di Cesiomaggiore è articolata su registri alternati tra zona montana e collinare fino all’area del torrente Salmenega in prossimità del Piave.
Si tratta di una conformazione territoriale decisamente varia che espone una gamma notevole di aspetti morfologici e di caratteristiche paesaggistiche: dall’ambito strettamente montano che insiste a settentrione alle vaste porzioni collinari, dall’ampia fascia che copre tutta la zona centrale del Comune coperta dai più importanti insediamenti urbani e da significative colture agricole, alle aree alluvionali a ridosso dei due corsi d’acqua principali che lambiscono a oriente e a meridione la terra di Santa Giustina.
La chiesa arcipretale e le chiese parrocchiali
L’attuale grande chiesa di Santa Giustina fu costruita alla fine del ‘700, nel giro di un decennio, seguendo le indicazioni progettuali dell’arch. Antonio De Boni. Terminata nel 1791, fu consacrata oltre quarant’anni più tardi nel 1832.
Sostituì la precedente vecchia chiesa, poi demolita, tutto sommato in discrete condizioni, ma decisamente molto piccola per una popolosa comunità come quella di Santa Giustina. Rimase invece il campanile già ricostruito nel 1682 che tuttavia, in ragione di forti danni patiti a seguito di un incendio provocato da un fulmine, nel 1872 dovette essere corposamente rifatto.
La nuova arcipretale, nel corso di due secoli di vita, è stata soggetta a moltissime migliorie, interventi decorativi e di abbellimento artistico. L’ultimo grande intervento sul tetto è recentissimo.Ha un organo di origine callidiana modificato da interventi successivi.
Il patrimonio pittorico si distingue per la presenza di opere di Francesco Frigimelica e Carlo Saraceni. Alcune opere già in possesso della chiesa nel ‘600, non molto tempo dopo furono perdute, nel senso che probabilmente vennero destinate altrove.
La chiesa di Meano è dedicata S. Maria Regina Pacis e risale al 1662 quando venne ricostruita. Originariamente era intestata a S. Felice. Da sempre unita a Santa Giustina, nel 1919 fu eretta in parrocchia e consacrata nel giugno dello stesso anno. Custodisce tre dipinti probabilmente di fattura seicentesca.
La chiesa parrocchiale di Cergnai terminata nel 1873 è intestata a S. Giacomo Apostolo. Eretta in parrocchia e successivamente consacrata a metà degli anni ’20, custodisce tra l’altro una statua del Corsi e una tela d’inizio secolo opera del Faggiotto.
Le chiese minori
Indubbiamente quella di Formegan è quella che evoca più suggestioni. Dedicata a S. Maria, è citata dalla Bolla di Papa Lucio III del 1184. Conserva una pala di Domenico Falce. Un tempo a Volpere sorgeva una chiesetta intestata ai Santi Simone e Giuda. Sempre a Formegan c’è quella di S. Pietro in Cattedra che custodisce un’altra pala di Domenico Falce.
A Bivai la chiesetta è quella di S. Antonio Abate con un’opera di Alessandro Bonvicino detto il Moretto da Brescia e a Salmenega quella di S. Maria della Neve. A Sarténa, è dedicata a S. Michele Arcangelo e conserva un dipinto attribuito al Marescalchi e a Lasserai al Ss. Salvatore con un affresco di autore locale. Sono da segnalare ancora quella di S. Margherita e di S. Martino nelle omonime località e quindi S. Clemente Romano a Colvago, S. Michele Arcangelo a Ignan con l’omonima pala di Palma il Giovane, S. Pietro Apostolo e S. Libera a Salzan, S. Marco in via Pagane, S. Giovanni Battista a Campo.
Al cimitero la cappella è dedicata a S. Giuseppe e alla Madonna Addolorata. Un cenno a parte merita la chiesetta di S. Lorenzo di Grigher: è nota perché nel 1393 gli alti prelati di Belluno e Feltre si riunirono ed elessero come proprio vescovo il frate Alberto di San Giorgio che doveva rimanere nell’incarico episcopale fino al 1398. Nella parrocchia di Meano cinque sono le chiese minori che affiancano la parrocchiale. Quella dedicata a S. Rocco e S. Biagio con una pala dipinta da Girolamo Turro, a Cassol quella della Madonna di Lourdes e a Dussan quella della Conversione di S. Paolo che custodisce anch’essa un’opera del Turro. Vi sono inoltre la chiesa di S. Giuseppe a Fant e di S. Lucia a Callibago.
Nella parrocchia di Cergnai sorgono quella di S. Bartolomeo Apostolo a Villa di Pria con tele del Turro, di S. Vittore nell’omonima borgata presso il torrente Vesès e la chiesetta della Madonna delle Grazie a Campèl. Sopra quest’ultima, in bellissima posizione panoramica sulla Val Scura e la parete ovest del M. Pizzocco e sulla Vallata del Piave a meridione, sta la chiesetta di S. Mauro al Monte. Seppure più in alto, è quasi dirimpettaia di quella di S. Felice nel territorio di San Gregorio nelle Alpi sull’altra sponda del Vesès.
Le ville
Nell’ambito del patrimonio edilizio e degli insediamenti, acquisisce notevole rilievo la parte rappresentata dalle ville patrizie e nobiliari.
Villa Bonsembiante a Colvago in posizione panoramica è nota per aver ospitato tra il 1728 e il 1729 Carlo Goldoni, in quel periodo funzionario a Feltre. Qui a Santa Giustina scrisse i testi di due lavori teatrali: “La cantatrice” e il “Buon padre”.
Villa Villabruna sorge a Cassol e assieme a villa Norcen a Dussan costituisce probabilmente uno degli esempi più significativi delle residenze signorili dell’area feltrina.
A Meano sono da ricordare villa Maresio oggetto di corposi interventi di recupero, villa Vieceli piuttosto fatiscente e villa Conz.
A Formegan villa Cassol con una bella facciata dotata di una recentissima meridiana realizzata nel 1989. Sono ancora da segnalare villa Zugni a Salmenega e villa Biasuzzi a Formegan.