- Municipio: 52, localita Cadola
- C.A.P.: 32014
- Prefisso: 0437
- Tel: +39 (0)437 986 6
- Fax: +39 (0)437 999 544
- Abitanti: 8035
- Superficie: 58.00 km²
- Altitudine massima: 2133 m slm
- Altitudine minima: 378 m slm
- Web: http://www.comune.pontenellealpi.bl.it
- E-mail: urp@comune.pontenellealpi.bl.it
- Associato alla: Unione Montana Bellunese, Belluno – Ponte nelle Alpi
- Area: U.M. Bellunese, Belluno – Ponte nelle Alpi
L’ambito geografico
Il territorio del Comune di Ponte nelle Alpi si adagia alla confluenza delle vallate che segnano il distretto più orientale della Val Belluna. La Valle del Piave che scende dall’area di Longarone, infatti, si biparte lasciando proseguire il corso del fiume trasversalmente verso Belluno e il Feltrino, mentre, direttamente più a sud, si apre la vallata dominata dal Lago di S. Croce, nella quale fanno capolino i monti e i paesi della conca alpagota.
Ponte nelle Alpi, e cioè l’antica Pieve di Frusseda, sorge qui in posizione baricentrica rispetto ai flussi del traffico e delle comunicazioni che interessano la pianura veneta, la parte alta della provincia di Belluno e il medio corso del Piave fino alla Valsugana.
Il territorio pontalpino presenta delle caratteristiche composite in ragione delle varie connotazioni morfologiche, paesaggistiche e ambientali che esso offre. Dal greto del Piave ai monti che incombono in tutte le direzioni consegnando le peculiarità delle zone alpine e prealpine, dall’ambiente della campagna tipica bellunese a quello urbano affermatosi con lo sviluppo dei centri maggiori, Ponte nelle Alpi riserva una gamma articolata di elementi e un ricco campionario territoriale e insediativo.
Tra le montagne, quelle altimetricamente più significative sono il Monte Serva, estremamente verdeggiante fino alla cima, che raggiunge i 2133 m, e il Monte Dolada che si erge a 1938 m sulla sinistra orografica del Piave dominando anche tutto l’Alpago. A sud si segnalano i contrafforti che salgono verso il Nevegal e il Col Visentin: l’ambito comunale infatti dispone di un’aliquota significativa di territorio che sul versante settentrionale incontra per parte importante anche la competenza territoriale del Comune di Belluno.
Il sistema insediativo
Il territorio pontalpino conta su una residenzialità molto articolata tanto che alla zona di Ponte nelle Alpi vero e proprio, di Polpet e del capoluogo comunale Cadola si aggiungono in buon numero frazioni, borgate e località che determinano un sistema insediativo diffuso. Tra queste le più importanti sono: Paiane, Soccher, Casan, Arsié, Reveane, Mazzucchi, Paradisi, Lastreghe, Rione S. Caterina, Canevoi, Col di Cugnan, Piaia, Cugnan, Vich, Pises, Mares, Lizzona, Roncan, Losego, Quantin, Cornolade Alte, La Secca, Cornolade Basse, Cima i Pra, Pian di Vedoja.
Nel 1967 nei pressi di Polpet iniziò la realizzazione di un quartiere destinato ad ospitare una parte delle famiglie colpite dall’immane tragedia del Vajont: fu chiamato Nuova Erto dal nome del piccolo comune a ridosso della diga duramente provato dalla forza delle acque in quella notte del 9 ottobre 1963.
Le chiese
L’attuale chiesa arcipretale della parrocchia di Cadola, dedicata alla Madonna del Rosario, ha un’origine molto antica esistendo già all’inizio di questo millennio.
Matrice di altre chiese della zona, fu rifatta più volte: l’ultima negli anni ’60 del secolo scorso secondo il progetto classicheggiante dell’architetto feltrino Giuseppe Segusini. La consacrazione è del 1946.
Conserva tra le altre, opere pittoriche di Cesare Vecellio, Francesco Frigimelica (giov.), Luigi Vardanega, e un’opera lignea dello zoldano Valentino Pancera Besarèl.
Appartiene all’arte di Guido Cadorin la serie di affreschi realizzati dall’artista veneziano nell’immediato dopoguerra tra l’altro sui seguenti temi principali: Trionfo dell’Assunta, Annunciazione, Nascita di Gesù, Crocifissione e all’esterno Deposizione dalla Croce.
Nella parrocchia chiese minori sono quelle di S. Anna a Canevoi, Santi Filippo e Giacomo a Soccher, S. Martino a Casan, S. Marco ad Arsié, S. Michele a Lastreghe, S. Pietro a Reveane, S. Sebastiano a Lizzona e quella dedicata alla Madonna di Castelmonte ai Mazzucchi.
La parrocchia di Polpet-Ponte nelle Alpi fu fondata nel 1948. La costruzione della chiesa dedicata a S. Maria Nascente fu iniziata alla fine degli anni ’50. L’edificio sacro, opera di architettura moderna, venne consacrato nel 1971. Custodisce alcune interessanti dipinti opera di Gaspare Diziani, di Palma il Giovane e di Marco e Francesco Vecellio. Altre opere sono di Arturo Faganello. A Ponte nelle Alpi c’è la chiesa sacramentale di S. Caterina: molto antica fu oggetto di interventi di restauro in questo e nei secoli scorsi e presenta degli affreschi interessanti e suggestivi. Sorge a ridosso del ponte sul Piave. Altre chiesette sono quelle della Madonna Addolorata, quella della Natività di Nostra Signora di Vedoja e quella di S. Andrea sul Monte Frusseda: già esistente intorno al secolo X, l’edificio presenta le caratteristiche della chiesa monacale e sono rilevabili parti affrescate.
La parrocchia di Col di Cugnan riporta come anno di fondazione il 1956. La chiesa di S. Giuseppe una volta completata fu consacrata nel 1972.
Custodisce opere di Franco Fiabane e del falcadino Dante Moro.
Roncan presenta la chiesetta dedicata a S. Tomaso, a Cugnan c’è quella di S. Silvestro, a Vich quella di S. Bartolomeo. Losego ha la chiesetta dedicata a S. Lorenzo.
La parrocchia dei Santi Angeli Custodi di Quantin fu fondata nel 1957. La chiesa fu ricostruita alla fine del secolo scorso.
Alcune frazioni e borgate fanno parte delle parrocchie di Levego-Sagrogna e di Sitran che hanno la sede fuori dell’ambito comunale. Alla Vena d’Oro c’è la chiesetta della Madonna Immacolata mentre a La Secca c’è quella di S. Paolo.
Le ville e un moderno castello
Nell’ambito comunale si contano alcune ville che recano un interesse storico-architettonico di rilievo.
A Fontanelle c’è villa Cesa-Cappellari del XVII secolo, mentre Polpet presenta due residenze signorili rispettivamente del XVII e del XVIII secolo.
Anche a Fiammoi c’è una villa presumibilmente risalente al XVII secolo.
Un particolare fascino promana il castello costruito a ridosso del ponte sul Piave e in destra orografica. Si tratta di un fabbricato piuttosto recente che trova le sue origini solamente all’inizio di questo secolo. Torri, merlature, archi e altre particolarità architettoniche gli conferiscono un aspetto speciale che attira lo sguardo del viaggiatore.