LOZZO DI CADORE

stemma del comune di Lozzo di Cadore

Caratteristiche generali

Sorge a 756 m in buona posizione sulla sponda destra del lago di Centro Cadore.
Di etimologia incerta, il nome del paese per alcuni fa riferimento a Lucius, rappresentante romano là stabilitosi.
Ma altre sono le possibilità avanzate: da luteum, luogo acquitrinoso, oppure da lucus, bosco.
Alcuni rinvenimenti del secolo scorso fanno pensare all’esistenza a Lozzo di insediamenti in epoca romana e pre-romana, ma i primi nuclei abitati di cui si ha notizia erano probabilmente dislocati alle Piaze de la Cros, a Sale, o Sorsale, e vicino al torrente Rin.
Dopo la plurisecolare esperienza delle Regole, caduta la Serenissima, con la dominazione napoleonica nel 1807 si avviò il sistema comunale.
Lozzo ha quindi condiviso con il resto del Cadore le vicende e i moti risorgimentali fino all’Unità d’Italia e alla storia di questo secolo.
L’attuale parrocchia intestata a S. Lorenzo Diacono Martire fu fondata nel 1857 ed era curazia dal 1666.
L’antica chiesa, già esistente all’inzio del XIII secolo, fu ricostruita nel 1460 e poi ancora nel 1530 dopo la distruzione operata nel corso dell’invasione dell’esercito di Massimiliano. L’architetto Domenico De Min progettò la nuova costruzione di cui fu decisa la realizzazione nel 1732. Tuttavia nel 1867 un pauroso incendio distrusse anche quest’ultima. Conserva tra l’altro opere degli scultori G.B. De Lotto e Paolo Possamai e di artisti del legno della Val Gardena.
La necessità di una nuova chiesa parrocchiale, tuttavia, da tempo era evidente sia per avere a disposizione un tempio staticamente sicuro sia per adempiere una promessa votiva fatta nel corso della Seconda Guerra Mondiale. I lavori iniziarono nel 1970 e la nuova chiesa fu benedetta nel luglio del 1973.
Chiese minori sono: quella di S. Rocco del 1620, sostitutiva di un altare precedente e ricostruita nel secolo scorso dopo un incendio; il santuario della B.V. di Loreto edificato nel 1658 che accoglie opere di Tomaso Da Rin.
Un grandissimo patrimonio locale è rappresentato dall’altopiano di Pian dei Buoi e dalle bellezze naturali che da esso si possono ammirare tutt’intorno.
Pian de Paradis, la Croda dei Rondoi, La Forzelùta, Col Vidàl, sono alcuni dei luoghi che caratterizzano l’area dalla quale non infrequentemente si aprono scorci bellissimi sia sulla Valle del Piave che su quella dell’Ansiei con sullo sfondo le Tre Cime di Lavaredo. Moltissime specie vegetazionali e floristiche ed altrettanti esemplari della fauna locale qualificano l’ambiente.
Lozzo, accanto alle attività tradizionali nel settore del legno, dell’edilizia, del turismo e del commercio ha avuto anch’esso uno sviluppo vigoroso legato quasi interamente all’industria e all’artigianato nell’ambito del comparto dell’occhiale e delle lavorazioni collegate.

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