FELTRE

stemma del comune di Feltre

  • Municipio: 1, piazzetta delle Biade
  • C.A.P.: 32032
  • Prefisso: 0439
  • Tel: +39 (0)439 885 1
  • Fax: +39 (0)439 885 246
  • Abitanti: 20155
  • Superficie: 100.59 km²
  • Altitudine massima: 2265 m slm
  • Altitudine minima: 200 m slm
  • Web: http://www.comune.feltre.bl.it
  • E-mail: protocollo@comune.feltre.bl.it
  • Associato alla: Unione Montana Feltrina
  • Area: U.M. Feltrina

Le porte e la cinta muraria

Feltre è una città murata. La nuova fortificazione fu approvata e realizzata alla fine del ‘400 secondo il progetto di Dionisio da Urbino. Nello stesso periodo, e durante il mandato podestarile di Francesco Marcello, venne completata Porta Pusterla (i lavori durarono per lungo tempo) che collega – attraverso una splendida e austera scalinata in pietra – la cittadella all’altezza del palazzo Pretorio e di piazza Maggiore con il Campo Giorgio e l’area della cattedrale.
Più antiche sono le altre due porte della città. Porta Imperiale (nel 1355 vi transitò l’Imperatore Carlo IV) o Porta Panfilo Castaldi si apre sul medesimo largo e conduce verso l’inizio del colle. Appena dopo di essa si dipartono rispettivamente via del Paradiso e piazza Trento e Trieste con via Mezzaterra.
Port’Oria, invece, presiede l’accesso da oriente pressoché in cima alla parte ripida della via, dedicata a Lorenzo Luzzo, che da Borgo Ruga sale verso piazza Maggiore.
Le porte sono state più volte danneggiate o semidistrutte. Dopo la distruzione della città del 1509 vennero restaurate. Su Porta Pusterla un con sistente intervento di recupero è stato fatto una quindicina d’anni fa, mentre è appena avvenuto il consolidamento di Porta Imperiale e di altri tratti di mura.
Da notare che con la nuova pavimentazione del centro cittadino, inaugurata nel 1989, sul liston a ridosso delle mura, sono stati realizzati una meridiana ed un regesto dei principali avvenimenti della storia cittadina dalla sua fondazione ad oggi.

La cattedrale e le altre chiese della città

La cattedrale è dedicata a S. Pietro Apostolo e ha un’origine molto antica. Sembra risalire al IV secolo, ma più volte, seguendo le vicissitudini cittadine, venne distrutta e ricostruita. L’abside nella sua parte più antica è in stile romanico mentre quella posteriore è in stile gotico e risale al XV secolo: uscì indenne dalle distruzioni operate dalle truppe di Massimiliano. L’attuale facciata è del 1894, quando fu realizzata su progetto dell’ing. Sanguinazzi. È organizzata su tre navate e dispone di ben tredici altari. L’organo del 1767 è di Gaetano Callido. Numerose sono le opere d’arte conservate. Tra i dipinti ve ne sono alcuni di Pietro Marescalchi, ma anche di Domenico Falce, Agostino Ridolfi e Giovanni Battista Volpato. In sale attigue vi sono dipinti opera tra l’altro di Palma il Giovane e di Girolamo Turro. Statue e opere lignee appartengono all’arte di Francesco Terilli e di Ruggero Rossi. Nella sagrestia è conservata una vasta raccolta formata da paramenti rari, argenterie sacre, calici preziosi. Nell’archivio capitolare è custodita una croce bizantina del 542, in bosso, già appartenente al Beato Bernardino: è di dimensioni ridotte ma accoglie ben 53 nicchie con rappresentati altrettanti episodi evangelici. La cattedrale, inoltre, conserva un braccio del Beato Bernardino donato dalla Città di Pavia dove egli morì nel 1494.
Presso la cattedrale si trova la chiesetta dedicata alla Beata Vergine del Rosario, usualmente chiamata Battistero. All’interno altari del Segusini e opere di Da Ponte, Terilli e Falce. Sul fronte a nord del Seminario, che dà su piazza Plebiscito, c’è la chiesa dedicata a S. Luigi Gonzaga realizzata su disegno del Segusini. All’interno un affresco di Modolo e una statua dell’Assunta scolpita dal Brustolon. Salendo via Mezzaterra, appena prima di palazzo Bellati-Villabruna, si trova la chiesa di S. Giacomo risistemata nel secolo scorso secondo le indicazioni progettuali del Segusini. È inoltre dedicata al culto di S. Rita da Cascia: ogni anno si tiene la benedizione delle rose. All’interno una pala di Pomponio Amalteo, tre affreschi di Modolo e un’opera in legno del Brustolon. All’esterno sul lato verso sud un’interessante meridiana del fonzasino don P. Corso.
In piazza Maggiore appena sopra le fontane lombardesche, tra palazzo Guarnieri e la Torre dell’Orologio, c’è la chiesa di S. Rocco. Durante la Grande Guerra fu soggetta a gravi danneggiamenti. Estremamente interessante invece è la chiesa della Ss. Trinità non distante da Port’Oria. Ha un’interno in stile gotico e pareti affrescate. Fu realizzata da Cristoforo Dal Corno, forse intorno al 1400.

Altre chiesette da considerare nella parrocchia della cattedrale sono quelle di Santa Croce (Istituto delle Canossiane), S. Giovanni Nepomuceno in via del Paradiso e S. Paolo, alle pendici del Telva, sulla vecchia strada verso Treviso. Altra antica chiesa della città è quella di S. Maria degli Angeli. Parrocchiale dal 1951, fu eretta dal Beato Bernardino Tomitano nel corso del ‘400 unitamente al monastero di cui ancor oggi rimangono ampie testimonianze. Durante il secolo scorso fu ampiamente rifatta secondo lo stile e il disegno del Segusini. I dipinti migliori sono di Lorenzo Luzzo, Pietro Marescalchi, Marco da Mel e Jacopo Bassano. Per il V centenario della fondazione il complesso architettonico è stato restaurato ed abbellito. A pochi passi, presso l’Istituto Carenzoni, vi è l’oratorio di S. Orsola, mentre la Cappella del Cimitero urbano ha un dipinto di Romano Ocri.
La presenza dei Frati Minori Francescani nel convento costruito all’inizio del secolo ha permesso di istituire, nel 1949, la parrocchia del Sacro Cuore. La chiesa è di questo secolo e all’interno ha un affresco di Pivetta e una statua del Rossi. Accanto invece, la seicentesca chiesa della Madonna di Loreto che conserva un’opera in legno del Besarèl. Poco distante, sulla strada verso il centro cittadino, la bella chiesa di Ognissanti. Del ‘400, adiacente all’ex convento degli Agostiniani, conserva un bellissimo affresco, opera di Lorenzo Luzzo detto il Morto da Feltre e un’altro dipinto di Jacopo Tintoretto. In essa fu sepolto Marco da Mel. Recentemente l’edificio è stato oggetto di opere di restauro e consolidamento.
Era del ‘500 l’antica chiesa di Farra dedicata a S. Martino. Durante il secolo scorso fu rifatta con progetto dell’arch. Berton e completata nel 1894. Parrocchiale dal 1915, all’interno ha opere del Turro e una pala del Marescalchi (Madonna col Bambino tra S. Vittore, S. Corona, S. Martino e S. Marco).
La chiesa di S. Giuseppe Lavoratore nel nuovo quartiere del Boscariz è di recentissima costruzione. Realizzata su progetto di Corioliano Testolini, con il contributo di Corrado Bosco e di Sergio Casagrande, ha impostazione moderna per linea architettonica, organizzazione degli spazi e dei volumi e uso dei materiali. Come porta d’entrata vi è un bel bassorilievo in bronzo dello scultore Antonio Bottegal.

Gli scavi archeologici

Feltre presenta alcuni punti sensibili che evidenziano un rilevante interesse archeologico. Anche recentemente, gli scavi effettuati in piazza Maggiore, davanti alle fontane Lombardesche, hanno consentito il rilevamento di reperti molto importanti che indicano la probabile esistenza del Foro cittadino.
La principale attrazione archeologica della città è rappresentata tuttavia dallo Scavo Archeologico di piazza Duomo.
Esso ha posto in luce una porzione della città nella quale sono riconoscibili strutture e reperti appartenenti a diversi periodi storici: da quello preromano, a quello romano dei primi secoli d.C., al battistero che pare risalire al XII secolo. I rinvenimenti studiati con perizia dalla Soprintendenza archeologica riguardano una strada, zone lastricate, edifici pavimentati a mosaico, botteghe, ecc.
Il battistero, di epoca più tarda, è di forma circolare e un tempo presentava dei pilastri di sostegno.

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