- Municipio: 1, piazza Duomo
- C.A.P.: 32100
- Prefisso: 0437
- Tel: +39 (0)437 913 111
- Fax: +39 (0)437 913 215
- Abitanti: 35390
- Superficie: 147.18 km²
- Altitudine massima: 2563 m slm
- Altitudine minima: 297 m slm
- Web: http://www.comune.belluno.it
- E-mail: info@comune.belluno.it
- Associato alla: Unione Montana Bellunese, Belluno – Ponte nelle Alpi
- Area: U.M. Bellunese, Belluno – Ponte nelle Alpi
- Belluno è capoluogo di provincia
Belluno, città alpina
Belluno, città alpina, è un dato di fatto che dipende da fattori diversi e che in diverse circostanze l’ha fatta ambire al ruolo di capitale delle Alpi.
Il primo elemento è certamente il fatto di essere ai piedi delle Dolomiti, le montagne più belle del mondo, le cui cime insistono in gran parte nel territorio della provincia di Belluno e di essere inserita in una delle più suggestive grandi valli delle Alpi.
Ad esso sono connesse sia la grande tradizione alpinistica di Belluno e delle vallate vicine sia la grandissima tradizione militare alpina che proprio a Belluno ha trovato le fondamenta e le ragioni di un impegno proficuo. La lunga esperienza della Brigata Alpina Cadore, da poco soppressa, si è mossa indubbiamente in questa direzione.
Belluno si è quindi posta nel quadro delle Alpi in una posizione di centralità e al suo ruolo concorrono anche alcuni elementi di affinità e le ottime relazioni con le regioni e le culture limitrofe, anche di altri paesi che avvicinano Belluno al cuore dell’Europa.
La storia
Che Belluno abbia una storia le cui radici affondano lontanamente è fuori di dubbio. Testimonianze di insediamenti risalenti ad alcuni secoli prima di Cristo inducono a ritenere che questo territorio fosse già abitato consistentemente dai Paleoveneti e dalle civiltà successive.
Notizie più precise si hanno della romanizzazione di Belluno: iscritta alla tribù Papiria, sarà elevata alla dignità e al ruolo di Municipium. Le dominazioni succedutesi fino al termine del primo millennio comportarono l’influenza dei Bizantini, dei Longobardi, dei Franchi.
L’età medioevale pose la città nella condizione di risentire delle lotte per le investiture, delle conseguenti guerre tra fazione guelfa e ghibellina e del frequente contenzioso esterno specialmente con i Trevigiani. Un periodo di oltre due secoli segnalò il dominio dei Caminesi, degli Scaligeri, dei da Carrara, dei Duchi d’Austria, dei Visconti, con varie contese e mutamenti.
Nel 1404 la città, come del resto altre, decise di mettersi sotto la protezione di Venezia la cui dominazione, salvo periodi piuttosto lunghi e soprattutto estremamente turbolenti e bellicosi per l’imperversare degli imperatori Sigismondo e Massimiliano, durò fino alla caduta della Serenissima. Le successive tappe della storia registrarono alterne vicende nelle quali si affacciarono innanzitutto i Napoleonici: con la nascita del Dipartimento della Piave, Belluno, intanto, aveva avviato la sua esperienza di capoluogo di un più vasto territorio che più tardi nel tempo, e con tappe successive, assumerà i confini dell’attuale provincia. L’andirivieni tra Francesi ed Austriaci durò per diversi anni e si concluse con la permanenza di quest’ultimi.
Infatti, dal 1815, per un lungo periodo Belluno appartenne al Regno lombardo-veneto nell’ambito dell’Impero austro-ungarico. Il 1848 evidenziò lo spirito patriottico di molti Bellunesi e la sollevazione popolare ebbe anche qui i suoi eroi pronti a lottare per l’indipendenza. Il 1866 segnò il ritorno nell’Italia unita. Le guerre di questo secolo misero a dura prova tutti i Bellunesi il cui tributo di sangue sui fronti fu decisamente grande come altrettanto importante fu quello della popolazione civile.
La Grande Guerra registrò l’invasione austro-ungarica dopo la ritirata di Caporetto.
Nel secondo conflitto mondiale Belluno fu al centro della lotta di liberazione tanto da guadagnare la medaglia d’oro al valor militare con cui è decorato il gonfalone cittadino.
Una periferia vitale
L’articolata residenzialità comprovata da nuclei abitativi situati alle pendici dei monti e sulle colline che circondano Belluno, rappresenta una delle caratteristiche maggiori di questo territorio.
La città ormai si è spinta a ricomprendere nel suo seno oltre agli antichi borghi anche centri ad essa prossimi come quelli di Mussoi, di Cavarzano, di Baldenich, di Nogarè, dell’Anconetta intorno ai quali sono sorti nuovi insediamenti.
Tutto intorno fa corona un lungo elenco di frazioni, paesi, borgate e località alcuni dei quali, come Castion, negli ultimi decenni sono divenuti davvero piuttosto consistenti per abitanti e per funzioni: Antole, Bes, Bolzano, Caleipo, Canzan, Castion, Castoi, Cavessago, Cet, Chiuserette, Cirvoi, Col del Vin, Col di Piana, Col di Salce, Coste, Cusighe, Faverga, Fiammoi, Fornaci di Sois, Giamosa, Gioz, La Rossa, Levego, Mares, Marisiga, Medil, Mier, Modolo, Orzes, Pascoli, Pedecastello, Pedeserva, Pittonzelle, Prade, Rivamaor, Ronce, Safforze, Sagrogna, Sala, Salce, San Fermo, San Pietro in Campo, Sargnano, Sois, Sopracroda, Sossai, Tassei, Tisoi, Vezzano, Vial, Vignole, Visome.
Inoltre un ricco inventario di altre località più o meno significative ha il compito di punteggiare con dovizia l’ambito geografico comunale.
La vocazione di Belluno nel settore terziario, dei servizi e l’operosità che contraddistingue i comparti artigiano e industriale incidono in maniera fondamentale anche sull’assetto occupazione e sulla struttura economica delle frazioni. In quest’ultime un peso tuttora significativo, sotto il profilo produttivo e anche ambientale, è dato dalle attività agricole e zootecniche per la presenza di alcune aziende del settore: del resto la periferia bellunese ha una conclamata tradizione nel primario anche se negli ultimi lustri la sua struttura è radicalmente mutata rispetto al passato.
Belluno e il suo territorio sono dotati di una vasta e moderna rete commerciale che nel centro storico assume connotazioni appropriate alle caratteristiche dell’ambiente, mentre nuove iniziative si sono affermate nella parte periferica specialmente lungo l’asse che va dall’entrata occidentale nei pressi di Salce a Viale Vittorio Veneto e alla Veneggia in direzione di Ponte nelle Alpi e sulla strada in direzione dell’Agordino.
Le esigenze della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera trovano nell’ambito comunale significative risposte alla domanda di settore e locali sono funzionanti nelle zone più belle (dall’Anconetta al Nevegal, dai colli a settentrione della città alle valli di Bolzano, ecc.). Negli ultimi anni, inoltre, si sono affermate nei dintorni di Belluno diverse aziende agrituristiche.
Notevole capacità sotto il profilo economico e occupazionale ha anche il settore secondario con particolare riferimento al comparto dei lavori artigianali che conta la presenza di numerose aziende.
I monti di Belluno e il Parco Nazionale delle Dolomiti
Anche parte del territorio comunale di Belluno è inserita nell’ambito del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Del resto come non potevano far parte di questa grande area protetta alcune tra le più belle montagne delle Dolomiti a cominciare dal gruppo della Schiara con la simpatica Gusèla del Vescovà, le Pale del Balcon, il Monte Pelf. Quindi si tratta di un ambiente unico che presenta un interesse rilevante sotto il profilo naturalistico e ambientale con una flora e una fauna d’eccezione e con un grande valore paesaggistico. Particolarmente interessanti sono le Valli di Bolzano percorse dal torrente Ardo. Sulla sua sinistra orografica e verso oriente incombe la mole verdeggiante del Monte Serva.
Alle pendici di questi monti, disposti sui colli che ondeggiano da ponente a levante, alcuni paesi punteggiano il panorama: Tisoi, Bolzano, Vezzano, Sopracroda, e poi ancora alla base del Serva, Pedeserva appunto, Sargnano, Fiammoi e Safforze.