- Municipio: 1, piazza Marconi
- C.A.P.: 32030
- Prefisso: 0439
- Tel: +39 (0)439 590 93
- Fax: +39 (0)439 750 000
- Abitanti: 2811
- Superficie: 64.96 km²
- Altitudine massima: 1512 m slm
- Altitudine minima: 245 m slm
- Web: http://www.feltrino.bl.it/arsie
- E-mail: arsie@feltrino.bl.it
- Associato alla: Unione Montana Feltrina
- Area: U.M. Feltrina
L’ambito geografico
Punto di passaggio strategico per accedere da occidente al Feltrino e alla Vallata del Piave, Arsié ha visto riconfermato questo suo ruolo. Ormai da diversi anni è funzionante la galleria che unisce Arsié alla Valle del Brenta: un traforo che consente di collegare velocemente la provincia di Belluno al Bassanese e al Trentino evitando le tortuose quanto suggestive Scale di Primolano. Si è trattato di un contributo non indifferente e diretto a raccordare Arsié e il Feltrino nella rete di comunicazioni di rilevanza interregionale con le auspicabili ricadute positive sotto il profilo dello sviluppo.
Arsié sorge a 314 m in una conca verde serrata a sud dal lago artificiale realizzato con lo sbarramento delle acque del Cismon e dai primi contrafforti del Massiccio del Grappa, e a nord dalle alture del Col Perer e di Cima Campo che confinano con il Tesino e con il versante di Lamon. A occidente i confini comunali sono indicati dalla famosa Scala, luogo di transito fin dalle antichità presidiato dall’omonimo castello, più volte distrutto e ricostruito e conteso nel corso dei secoli in dispute e guerre. La vecchia strada statale si snoda attraverso i resti delle fortificazioni, ma ormai il traffico in direzione di Trento e di Bassano è assorbito dalla lunga e moderna galleria stradale che sbuca nella Valle del Brenta a sud di Primolano.
Permane comunque sul versante di sud-ovest, in corrispondenza di Incino, l’altro antico transito comunicante con Cismon del Grappa in territorio vicentino. A oriente il torrente Cismon divide il territorio arsedese dalla piana di Fonzaso.
Un tempo Comune tra i più popolosi della provincia di Belluno (nell’immediato dopoguerra era al terzo posto per abitanti dopo Belluno e Feltre) Arsié ha un’organizzazione insediativa articolata tra il capoluogo e le frazioni principali: Mellame, Rivai, Novegno, Rocca, Incino, Fastro, S. Vito. Altre borgate minori e alcune località completano l’assetto complessivo del territorio dove montagna con pascoli e boschi, collina e ambiente lacuale convivono perfettamente.
Col Perer, Cima Campo e i forti della Prima Guerra Mondiale
Sono le migliori carte della montagna arsedese. Col Perer, che si trova a 990 m, è un buon luogo di soggiorno caratterizzato da pascoli e boschi. Ci sono malghe e attività alberghiere.
A poca distanza il forte di Cima Lan del quale ormai rimangono pochi ruderi.
Invece proseguendo a monte, dopo pochi chilometri, si giunge a Cima Campo dove sorge Forte Leone, struttura militare teatro di aspri combattimenti nella Grande Guerra.
Il lago d’Arsiè
Realizzato come bacino artificiale per lo sfruttamento idroelettrico delle acque del Cismon, il lago si distende dallo sbarramento a valle della borgata del Corlo (per cui viene chiamato lago del Corlo) fino in prossimità del ponte che collega Arsié alla sponda fonzasina. Oggi il lago costituisce un’indubbia attrazione e intorno ad esso sono sorte attività che agevolano la vacanza, come camping e altre iniziative ricettive e turistiche.
Le chiese
La chiesa pievanale ha un’origine antichissima in quanto già citata nel IX secolo. Chiesa matrice di un vasto ambito geografico intorno all’anno 1000, ebbe giurisdizione non solo su quelle che più tardi nei secoli diverranno le chiese parrocchiali nel territorio arsedese, ma perfino su territori limitrofi.
Arsié, originariamente in diocesi di Feltre fu successivamente inclusa in quella di Padova.
La chiesa pievanale intestata a S. Maria presenta una cripta di rilievo emersa in tutta la sua importanza durante l’esecuzione di scavi. Conserva opere di G.B. Volpato, Maganza e Bassano.
La chiesa di Rivai, dedicata a S. Giovanni Battista è anch’essa piuttosto antica come origine. Un tempo dipendente da Arsié fu eretta a parrocchiale alla fine del XVI secolo.
La chiesa di Mellame, intestata a S. Martino e in precedenza alla Madonna della Salute, divenne curaziale nel 1535 e successivamente parrocchiale dal 1718. Il campanile fu rifatto nel 1926. Custodisce opere del Marescalchi e del Terilli.
Quella antica della Rocca era intestata a S. Cassiano, tuttavia la realizzazione del lago la cancellò dal paesaggio, ma non dalla memoria. Con essa sparì anche il campanile ultimato pochi anni prima. Nel 1956 venne iniziata la costruzione di quella attuale.
A San Vito la chiesa dedicata all’omonimo santo fu rifatta e ampliata nel 1888.
La chiesa attuale di Fastro dedicata a S. Antonio fu costruita poco dopo la metà del ‘700, mentre la precedente chiesetta venne demolita. Divenne parrocchiale nel 1779 e questo titolo fu confermato nel 1816. Dopo la Grande Guerra venne ampliata e decorata. Alla fine del secolo scorso fu costruita la chiesa di Incino.
Tra le chiesette minori sono da segnalare quella di S. Michele Arcangelo, seicentesca, della Visitazione di S. Maria, della Madonna della Salute a Fastro Bassanese e quella di S. Lorenzo a Rivai.
Numerosi sono stati gli interventi di sistemazione e di restauro delle chiese durante gli ultimi decenni. Il territorio inoltre è ricco di capitelli, sacelli ed edicole.