Voci d’Italia fuori dall’Italia. Giornalismo e stampa dell’emigrazione
a cura di Pantaleone Sergi e Bènèdicte Deschamps
Editore: Pellegrini
In un momento in cui, soprattutto in Italia, si moltiplicano i segnali d’allarme sulla perdita di memoria collettiva e sul progressivo venir meno dell’interesse per le ricostruzioni comme il faut del passato di cui insigni studiosi come Adriano Prosperi non esitano a deprecare la “distruzione” in atto – al di là della crisi della cultura umanistica e della storia quale disciplina accademica denunciata anche da David Armitage e Jo Guldi nel loro The History Manifesto – assieme al ruolo benefico alle volte (ma non in questa) dell’oblio, sembrano resistere ed anzi rafforzarsi, mescolandosi fra loro, parecchie forme più moderne e sempre più interattive di comunicazione. Tra esse, esposte e come appese ai fili di uno stesso processo di cambiamento tecnologico a dir poco radicale e anzi rivoluzionario, continuano ad esistere le notizie assemblate dai giornali la cui digitalizzazione rientra però nel novero di un più vistoso fenomeno di «mobilità attraverso diverse piattaforme » che Aldo Grasso ha opportunamente definito «il nuovo linguaggio della memoria» parlandone in un convegno milanese del 2019 a proposito de La storia pubblica. In questo incontro vari esperti s’interrogavano su memoria, fonti audiovisive e archivi digitali dopo che da alcuni anni altri studiosi, ad esempio quelli del cinema e della fotografia, erano intervenuti pronunciandosi sugli effetti del digital turn nella storiografia del proprio settore sino a concludere, come Gian Piero Brunetta e Carlo Alberto Zotti Minici, che d’ora in avanti nulla sarà più come prima. A occhio e croce si può essere d’accordo con loro estendendo la considerazione all’ambito della storia del giornalismo e in particolare di quella sua fattispecie rappresentata dalla stampa cosiddetta allofona degli immigrati o per gli emigranti fiorita negli ultimi due secoli all’estero prima di discutere il cui ruolo e il cui rilievo, ovviamente al centro di questo libro, occorre spendere qualche parola sui contesti nei quali, oggi come oggi, essi possono, se pure non devono, essere ripensati e affrontati.
Il libro è disponibile per la consultazione, il prestito e l’interprestito.
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