Venezuela: situazione della comunità italiana

da | 12 Mag 2016

Tempo di lettura: 8 minuti

venezuelaROMA – Il sottosegretario agli Affari Esteri Benedetto Della Vedova ha risposto nell’Aula di Montecitorio ad una interrogazione urgente presentata dai deputati Giovanni Burtone, Fabio Porta, Demetrio Battaglia e Antonio Cuomo, del Partito Democratico, con la quale i parlamentari chiedevano “se e quali iniziative il Governo intenda adottare per monitorare costantemente l’evolversi della crisi in Venezuela e per assicurare alla comunità italiana il massimo sostegno in una condizione di oggettiva criticità, soprattutto per quanto riguarda la mancanza di generi di prima necessità, ponendo il tema anche nell’ambito degli organi internazionali”. Della Vedova ha confermato come “Il Paese sta attraversando una delle fasi più critiche della sua storia, che si sta ripercuotendo anche sulla numerosa comunità italiana residente nel Paese, le cui condizioni economiche e sociali sono fortemente deteriorate”.
Sulla questione della sicurezza, il Governo ha affermato che “l’ambasciata sta svolgendo un lavoro a tutto campo, grazie anche all’esperto che opera in loco e che si occupa delle denunce di violenze o minacce da parte dei connazionali, oltre che di eventuali casi di sequestri. La sicurezza viene, poi, posta sistematicamente all’ordine del giorno degli incontri con gli esponenti del Governo di Caracas, alla luce del continuo innalzamento degli indici di criminalità che si registrano nel Paese e, in particolare, nella capitale”.
Sulla grave carenza di medicine il sottosegretario ha risposto che “su istruzioni della Farnesina, l’ambasciatore italiano a Caracas ha rappresentato alla ministra degli Esteri venezuelana, Delcy Rodríguez, la forte preoccupazione del Governo italiano e ha proposto delle modalità operative per far pervenire dall’Italia una lista di medicinali essenziali ai nostri connazionali, in particolare agli anziani”.
Sul tema delle pensioni, infine, molto sentito dai nostri connazionali, Della Vedova ha sostenuto che il nostro governo “è in costante contatto con l’INPS e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per vagliare la possibilità di riconsiderare il tasso di cambio attualmente utilizzato per pagare le pensioni agli italiani in Venezuela ed attuare il tasso di concambio flessibile, di valore più o meno corrispondente al precedente tasso SIMADI recentemente soppresso.
”In tal modo secondo il rappresentante del governo –  verrebbe calcolato in maniera più congrua il rateo di pensione spettante e garantito un potere d’acquisto reale, superando così le criticità legate al tasso di cambio ufficiale attualmente utilizzato, che sovrastima la valuta locale”
Fabio Porta, deputato eletto in Sudamerica e presidente del gruppo interparlamentare Italia-Venezuela, ha così commentato la risposta del Governo: “Il Parlamento italiano non ha dimenticato i nostri connazionali che vivono in Venezuela e l’attenzione di tanti miei colleghi a quanto avviene in quel Paese conferma tale sensibilità; sono certo che il governo, che oggi come nelle scorse settimane ha risposto con altrettanta attenzione e preoccupazione ai nostri appelli, agisca rapidamente, sia sul tema delle pensioni che su quello dell’emergenza sanitaria e della sicurezza”. (Inform)

Qui di seguito il testo integrale dell’interrogazione e della risposta del Governo

Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

– Per sapere – premesso che:
il Governo venezuelano presieduto da Nicolàs Maduro ha decretato che i dipendenti pubblici del Paese sudamericano lavorino solo due giorni alla settimana per risparmiare energia elettrica;
sono stati altresì programmati anche blackout di quattro ore al giorno nei dieci Stati più popolati e industrializzati dei 24 che formano il Venezuela;
le interruzioni nella fornitura di luce hanno suscitato forti proteste tra i cittadini scatenando atti di vandalismo e predatori con conseguente repressione da parte delle forze di polizia, aggravando di fatto una già profonda crisi politica, economica e sociale del Venezuela;
è a rischio l’attività di scuole e ospedali e scarseggiano beni alimentari e medicine; la siccità, la peggiore in duecento anni di storia, che sta mettendo in crisi le centrali idroelettriche, costruite negli anni ’60 e ’70, che coprono due terzi del consumo elettrico interno, non basta a giustificare tale precipitare della situazione;
stanno emergendo criticità e ritardi Sempre del Governo e la crisi del petrolio complica di molto la vita ad un Paese dove l’oro nero rappresenta l’88 per cento delle esportazioni;
la povertà è tornata a crescere e la spesa sociale si è conseguentemente contratta proprio a causa del prezzo del petrolio; la comunità italiana in Venezuela è tra le più numerose, tant’è che negli anni ’80 si contavano circa 400 mila italiani di prima e seconda generazione; imprese, attività economiche e commerciali hanno sempre distinto il dinamismo della comunità italiana nel Paese venezuelano e non va dimenticato che due Presidenti della Repubblica venezuelana sono stati di origine italiana; negli ultimi anni la presenza degli italiani si è contratta a causa dei processi di nazionalizzazione adottati dal Governo Chavez e molti sono rientrati non senza difficoltà; il rischio di tensioni sociali è già oltre il livello di guardia e si ritiene indispensabile un’adeguata attenzione da parte del Governo italiano – se e quali iniziative il Governo intenda adottare per monitorare costantemente l’evolversi della crisi in Venezuela e per assicurare alla comunità italiana il massimo sostegno in una condizione di oggettiva criticità, soprattutto per quanto riguarda la mancanza di generi di prima necessità, ponendo il tema anche nell’ambito degli organi internazionali.

La risposta del sottosegretario Benedetto Della Vedova

Ringrazio gli onorevoli interroganti per aver posto all’attenzione di quest’Aula la situazione in Venezuela. Il Paese sta attraversando una delle fasi più critiche della sua storia, che si sta ripercuotendo anche sulla numerosa comunità italiana residente nel Paese, le cui condizioni economiche e sociali sono fortemente deteriorate.
La Farnesina sta seguendo con molta attenzione l’evoluzione della situazione. La nostra ambasciata a Caracas ha, innanzitutto, provveduto a rafforzare il coordinamento con la rete degli uffici consolari presenti nel Paese, con i consoli onorari e con le istanze rappresentative della nostra comunità: i Comites, il Cgie, le associazioni, le istituzioni culturali e le imprese. In questo modo, si mira a rendere ancora più rapida la comunicazione con i nostri connazionali e creare le condizioni per interventi tempestivi a loro tutela.
Sulle questioni legate alla sicurezza, l’ambasciata sta svolgendo un lavoro a tutto campo, grazie anche all’esperto che opera in loco e che si occupa delle denunce di violenze o minacce da parte dei connazionali, oltre che di eventuali casi di sequestri. La sicurezza viene, poi, posta sistematicamente all’ordine del giorno degli incontri con gli esponenti del Governo di Caracas, alla luce del continuo innalzamento degli indici di criminalità che si registrano nel Paese e, in particolare, nella capitale. A tal proposito, sottolineo che l’ambasciata italiana è l’unica fra le rappresentanze occidentali che ha concordato con il Ministero degli affari esteri venezuelano un programma di incontri bilaterali a cadenza regolare per fare il punto sulle segnalazioni e le richieste della collettività italiana.
Per quanto concerne la grave penuria di medicinali, segnalo che, su istruzioni della Farnesina, l’ambasciatore italiano a Caracas ha rappresentato alla Ministra degli esteri venezuelana, Delcy Rodríguez, la forte preoccupazione del Governo italiano e ha proposto delle modalità operative per far pervenire dall’Italia una lista di medicinali essenziali ai nostri connazionali, in particolare agli anziani. La Ministra Rodríguez ha, tuttavia, negato che nel Paese vi sia un’emergenza sanitaria e ha aggiunto che, in caso di necessità, il Governo venezuelano potrebbe eventualmente chiedere ad alcuni organismi internazionali, come la FAO o l’OMS, la fornitura dei farmaci mancanti. Attraverso queste organizzazioni, l’Italia potrebbe eventualmente prestare il proprio contributo. Continueremo, in ogni caso, a monitorare attentamente la situazione sanitaria e a sollecitare nuovamente un rapido intervento da parte delle autorità venezuelane nel caso fosse necessario.
Nell’attuale contesto di crisi economica, particolare attenzione viene, inoltre, riservata dalla Farnesina alla situazione dei pensionati italiani nel Paese, che rappresentano una delle categorie sociali più vulnerabili. Alla luce delle specifiche richieste pervenute dalla comunità italiana, la Farnesina è in costante contatto con l’INPS e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per vagliare la possibilità di riconsiderare il tasso di cambio attualmente utilizzato per pagare le pensioni agli italiani in Venezuela ed attuare il tasso di concambio flessibile, di valore più o meno corrispondente al precedente tasso SIMADI recentemente soppresso.
In tal modo, verrebbe calcolato in maniera più congrua il rateo di pensione spettante e garantito un potere d’acquisto reale, superando così le criticità legate al tasso di cambio ufficiale attualmente utilizzato, che sovrastima la valuta locale.
Nel frattempo, prosegue nondimeno l’attività di assistenza sociale da parte delle nostre rappresentanze diplomatico-consolari in loco in favore dei connazionali che si trovano in situazioni di emergenza o di difficoltà sulla base delle specifiche risorse finanziarie assegnate. A tale riguardo, si segnala che al fine di assistere direttamente i connazionali più disagiati, inclusi quelli che vivono in centri più isolati rispetto alle maggiori realtà urbane, si è recentemente fatto un più ampio ricorso alla stipula di atti di cottimo con società locali e centri italiani nel Paese.
Vorrei concludere riaffermando l’impegno della Farnesina e del Governo a tutela della nostra comunità in Venezuela, in particolare, nella fase di crisi attuale. Continueremo a monitorare attentamente l’evoluzione della situazione sul terreno in stretto coordinamento con la rete diplomatico-consolare nel Paese e con gli enti rappresentativi della collettività, al fine di fornire adeguata assistenza ai connazionali e sollecitare gli opportuni interventi da parte delle autorità locali.

 Fonte Inform

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