Vaiolo delle scimmie: somministrate le prime due dosi di vaccino in Ulss Dolomiti

da | 12 Ago 2022 | 0 commenti

Tempo di lettura: 5 minuti

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Oggi sono state somministrate le prime due dosi di vaccino contro il Vaiolo delle Scimmie dall’UOC Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Belluno.

Per saperne di più sul Vaiolo delle Scimmie:

Che cos’è il vaiolo delle scimmie (monkeypox)?
Si tratta di un’infezione zoonotica (trasmessa dagli animali all’uomo) causata da un virus della stessa famiglia del vaiolo (Poxviridae) ma che si differenzia da questo per la minore trasmissibilità e gravità della malattia che provoca. Il nome deriva dalla prima identificazione del virus, scoperto nelle scimmie in un laboratorio danese nel 1958. È diffuso in particolare tra primati e piccoli roditori, prevalentemente in Africa.  Nelle aree endemiche è trasmesso all’uomo attraverso un morso o il contatto diretto con il sangue, la carne, i fluidi corporei o le lesioni cutanee di un animale infetto. Il virus è stato identificato per la prima volta come patogeno umano nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo. Dalla sua scoperta, casi umani sono stati riportati in diversi paesi africani. Attualmente la malattia è endemica in Benin, Camerun, Repubblica Centro Africana, Repubblica Democratica del Congo, Gabon, Gana (solo casi in animali), Costa d’Avorio, Liberia, Nigeria, Repubblica del Congo, Sierra Leone, e Sud Sudan.

Qual è la situazione attuale?
Dall’inizio di maggio al 7 luglio sono stati segnalati casi di Monkeypox (MPX) in 26 paesi dell’UE e dello Spazio Economico Europeo (4908 casi). Nell’epidemia attuale nei paesi non endemici la maggior parte dei casi è stata identificata nei maschi tra 18 e 50 anni, principalmente in MSM (men who have sex with men). Particolari pratiche sessuali hanno facilitato la trasmissione del MPX tra gruppi MSM con partner multipli, tuttavia potenzialmente sono possibili casi di trasmissione in altri gruppi di popolazione. In base alle evidenze riportate la probabilità che il MPX si diffonda in network di persone che hanno partner sessuali multipli è considerata alta, mentre quella di diffusione nella popolazione generale è molto bassa. Per il controllo di questa epidemia è necessaria diagnosi precoce, isolamento dei casi, efficace tracciamento dei contatti stretti e strategie di vaccinazione della popolazione a maggior rischio (estratto da https://www.ecdc.europa.eu/en/monkeypox-multi-country-outbreak/situation-update-eueea-western-balkans-turkey). L’Oms ha dichiarato l’epidemia in corso ‘Emergenza di salute pubblica internazionale (PHEIC)’.

Si può trasmettere da persona a persona?
Il virus non si trasmette facilmente da persona a persona. La trasmissione umana avviene principalmente tramite il contatto con materiale infetto proveniente dalle lesioni cutanee o con oggetti contaminati (lenzuola, vestiti…), oppure il contatto prolungato faccia a faccia (attraverso droplets respiratori). Nell’epidemia in corso , i dati finora disponibili e la natura delle lesioni in alcuni casi suggeriscono che la trasmissione possa essere avvenuta durante rapporti intimi.

Quali sono i sintomi?
Nell’uomo si presenta con febbre, dolori muscolari, cefalea, rigonfiamento dei linfonodi, stanchezza e manifestazioni cutanee quali vescicole, pustole, piccole croste. La malattia generalmente si risolve spontaneamente in 2-4 settimane con adeguato riposo e senza terapie specifiche; possono venir somministrati degli antivirali quando necessario. Fino a questo momento la maggior parte dei casi ha avuto sintomi lievi con un decorso benigno . Tuttavia, il vaiolo delle scimmie può causare una malattia più grave soprattutto in alcuni gruppi di popolazione particolarmente fragili quali bambini, donne in gravidanza e persone immunodepresse.

Il vaccino contro il vaiolo mi protegge? Mi devo vaccinare?
È possibile che le persone che sono state vaccinate contro il vaiolo (vaccinazione abolita in Italia nel 1981) siano a minor rischio di infezione con il monkeypox per la similitudine del virus del vaiolo con il monkeypox. Nell’attuale contesto epidemiologico non è raccomandata la vaccinazione per la popolazione generale. Al momento la vaccinazione è offerta ad alcune categorie di persone più a rischio.

Quali sono le raccomandazioni?
Le raccomandazioni prevedono di restare a casa a riposo qualora insorga la febbre e di rivolgersi al medico di fiducia in caso di comparsa di vescicole o altre manifestazioni cutanee. Come prevenzione, è importante evitare il contatto stretto con persone con sintomi (febbre, rigonfiamento dei linfonodi, lesioni cutanee in particolare vescicole o croste). Questo comportamento è utile a prevenire non solo il monkeypox ma anche altre infezioni. Secondo l’ultima circolare del ministero della Salute “I contatti devono essere monitorati almeno quotidianamente per l’insorgenza di segni/sintomi riferibili a MPX per un periodo di 21 giorni dall’ultimo contatto con un paziente o con i suoi materiali contaminati durante il periodo infettivo. Segni/sintomi includono mal di testa, febbre, brividi, mal di gola, malessere, astenia, mialgia, mal di schiena, eruzione cutanea e linfoadenopatia. I contatti devono monitorare la loro temperatura due volte al giorno. I contatti asintomatici non devono donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono sotto sorveglianza. Durante i 21 giorni di sorveglianza i contatti di caso MPX devono evitare contatti con persone immunodepresse, donne in gravidanza e bambini di età inferiore ai 12 anni.

Vaccino per il vaiolo delle scimmie
Di cosa si tratta?

Si tratta di un vaccino autorizzato da FDA ed EMA per la prevenzione del vaiolo e del vaiolo delle scimmie (monkeypox) nei soggetti adulti ad alto rischio.
Il ciclo primario prevede 2 dosi: 1° dose al tempo 0 e una 2° dose dopo almeno 28 giorni.
Dose di richiamo: è prevista una sola dose per chi abbia ricevuto in passato almeno una dose di vaccino anti-vaiolo o che abbia concluso il ciclo vaccinale antivaioloso da oltre 2 anni.

Per chi è indicato?
Il vaccino contro il vaiolo delle scimmie è stato autorizzato come profilassi pre-esposizione per i soli pazienti con età a partire dai 18 anni appartenenti alle categorie ad alto rischio:
Personale di laboratorio con possibile esposizione diretta al virus;
Persone che rientrano nei criteri di rischio previsti dalla Circolare del Ministero della Salute del 05/08/2022.

Per ulteriori informazioni è possibile scrivere una mail a:
UOC Malattie Infettive Ospedale di Belluno
malattieinfettive.monoclonali@aulss1.veneto.it

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