L’Italia è la meta preferita per l’incoming studentesco statunitense, ossia quel movimento di studenti che, iscritti a un’università straniera, arrivano da noi per un periodo di studio o tirocinio nell’ambito di un programma internazionale e, una volta rientrati nell’Istituto di provenienza, ottengono il riconoscimento delle attività formative svolte in Italia.
A darne notizia è Eduitalia, associazione di scuole, accademie e università che offre corsi a studenti stranieri.
I dati, forniti dall’Institute of International Education, con il supporto del Bureau of Educational and Cultural Affairs del Dipartimento di Stato americano, testimoniano che nell’anno accademico 2021/2022 30.610 studenti iscritti a università a stelle e strisce hanno studiato nel nostro Paese.
Sul totale dei 188.753 che in quel periodo hanno studiato all’estero, significa che il 16,2% ha scelto l’Italia.
Italia seguita – con oltre 3.000 studenti in meno – dal Regno Unito. Al terzo posto di questa classifica la Spagna.
«Un primato che genera soddisfazione – il commento di Eduitalia – sebbene sia da considerare che l’anno precedente la pandemia, l’Italia (allora in seconda posizione mondiale dietro al Regno Unito) aveva ospitato 39.043 studenti di origine statunitense».
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