La Commissione Affari Esteri del Senato ha votato parere favorevole al disegno di legge n. 687 recante nuove norme sulla cittadinanza, iniziativa legislativa proposta da Francesco Giacobbe (Pd – ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide) e altri a modifica della normativa n.91 del 5 febbraio 1992 su analoga materia.

Il testo di legge prevede in particolare la riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza italiana, così come regolato dalla norma precedente, l’eliminazione delle remore procedurali che si frappongono al pieno riconoscimento della facoltà di trasmissione della cittadinanza da parte della donna che abbia perduto la cittadinanza italiana senza sua volontà per matrimonio contratto con straniero prima dell’entrata in vigore della Costituzione, e la possibilità di riacquisto della cittadinanza attraverso l’espressione della propria volontà per lo straniero o l’apolide del quale il padre o la madre o uno degli ascendenti in linea retta di secondo grado siano stati cittadini italiani di nascita (per l’illustrazione del ddl vedi anche http://comunicazioneinform.it/il-disegno-di-legge-primo-firmatario-francesco-giacobbe-pd-recante-nuove-norme-sulla-cittadinanza).

Il parere favorevole è stato assunto vista la possibile revisione della normativa italiana in materia connessa alla “graduale accettazione, a livello comparato, del principio della doppia cittadinanza e della cittadinanza multipla”, vista la riapertura prevista, senza scadenze temporali, dei termini per il riacquisto della cittadinanza italiana per chi l’abbia persa per naturalizzazione e per stranierei ed apolidi che abbiano un genitore o un ascendente in linea retta entro il secondo grado cittadini italiani per nascita e vista l’opportunità di eliminare dall’ordinamento “una anacronistica disparità di trattamento tra uomini e donne nella trasmissione della cittadinanza, ancora esistente, nonostante diversi interventi normativi e giurisprudenziali, per il periodo che va dal 1912 al 1948”.

Rilevando che “le modifiche legislative proposte sono fortemente attese dalle comunità di italiani nel mondo”, il parere approvato auspica inoltre che “tali innovazioni possano essere seguite in tempi brevi da un intervento legislativo che affronti il tema della concessione della cittadinanza agli stranieri soggiornanti in Italia, in modo da favorire la loro sempre maggiore integrazione nel loro Paese”.

Nel corso della seduta sono intervenuti il relatore del provvedimento Claudio Micheloni (Pd – ripartizione Europa), che ha richiamato i contenuti del ddl auspicando che l’approvazione possa costituire “uno stimolo per affrontare anche il tema, non più eludibile, della riforma delle norme sulla concessione della cittadinanza italiana ai cittadini stranieri residenti in Italia”, il presidente della Commissione Esteri Pier Ferdinando Casini che ha rilevato l’opportunità di prevedere dei limiti “anche più severi di quelli prospettati, al grado di parentela che consente la trasmissione della cittadinanza italiana, al fine di evitare gli abusi che si sono talvolta verificati nel passato” e Maria Mussini (M5S) che ha mostrato di condividere tale preoccupazione.

Di seguito anche gli interventi di Claudio Zin (Maie – ripartizione America meridionale), che segnala la necessità di chiarire se le nuove norme si riferiscano soltanto al riacquisto della cittadinanza italiana ovvero alla sua acquisizione ex-novo e Antonio Razzi (Fi), che condivide le limitazioni poste al grado di parentela per il riacquisto, rimarcando come “le nuove norme avranno comunque concreta applicazione solo nei Paesi che ammettono la doppia cittadinanza”.

Fonte Inform