Coronavirus in Portogallo. «Fino al 16 marzo 2021 è in vigore lo stato di emergenza, con previsione di ulteriore proroga». Lo segnala ai connazionali l’Ambasciata d’Italia a Lisbona. La stessa Ambasciata sul proprio sito elenca le misure anti-contagio in atto.
«Vige il divieto di circolazione e l’isolamento presso il proprio domicilio, con specifiche eccezioni, tra cui:
- l’acquisto di beni e servizi essenziali;
- lo svolgimento di professioni che non consentano il ricorso al lavoro da remoto;
- l’adempimento delle responsabilità parentali;
- l’assistenza a persone vulnerabili;
- la fruizione di momenti all’aperto o per portare a spasso gli animali domestici mediante spostamenti di breve durata e in prossimità del domicilio;
- gli spostamenti da e per il proprio alloggio in caso di viaggi aerei all’estero, o per l’entrata e uscita dal territorio continentale».
Chiusi tutti gli impianti per attività culturali e sportive, incluse le palestre. Sospese, inoltre, le attività di commercio al dettaglio e la prestazione di servizi in stabilimenti aperti al pubblico, a eccezione degli stabilimenti autorizzati da apposito Decreto della Presidenza del Consiglio.
Fiere e mercati sono consentiti esclusivamente per la vendita di prodotti alimentari. Restano aperti supermercati e negozi di prossimità, con occupazione massima consentita di 5 persone per 100 metri quadrati, garantendo la distanza minima di due metri tra gli occupanti.
Funzionano esclusivamente in modalità take away e consegna a domicilio gli esercizi di ristorazione e affini. Restano chiusi bar e discoteche ed è proibita la vendita di bevande alcoliche nelle aree di servizio e ai distributori di benzina. Vendita proibita, ma solo a partire dalle 20, anche negli stabilimenti di vendita al dettaglio, inclusi supermercati e ipermercati.
Restano aperti: farmacie, studi medici e dentistici, oculisti, veterinari, negozi di prodotti medici e sanitari. È consentita la pratica individuale di attività fisica all’aperto.
Già dall’8 febbraio, le scuole di ogni ordine e grado funzionano in modalità di didattica a distanza. Sono invece aperti hotel e stabilimenti turistici, nonché gli stabilimenti che garantiscono alloggio agli studenti.
«Dato l’aggravarsi della situazione pandemica – conclude l’avviso dell’Ambasciata – ai cittadini portoghesi sono proibiti i viaggi all’estero con qualunque mezzo (stradale, ferroviario, aereo, fluviale o marittimo), a eccezione di quelli essenziali di comprovata urgenza».
Per maggiori dettagli: amblisbona.esteri.it.