«Pre e settled status, per gli italiani missione (quasi) compiuta». Titola così un articolo in cui LondraItalia.com fa il punto della situazione sull’ottenimento del permesso di soggiorno per rimanere a vivere e lavorare nel Regno Unito.
«Il 97% dei cittadini dell’Unione europea presenti in UK – scrive Alessandro Allocca – ha ottenuto il permesso di soggiorno».
In totale, precisa LondraItalia, sono state 4.916.280 le domande presentate, con il 90% giunte da chi vive in Inghilterra, il 5% in Scozia e il 2% in Galles e Irlanda del Nord. I dati sono aggiornati al 31 dicembre.
Il settled status, destinato a chi ha vissuto nel Regno Unito negli ultimi 5 anni, è stato concesso al 54% dei richiedenti, mentre al 43% è stato accordato il pre-settled status, destinato a chi ha vissuto nel Regno Unito meno di 5 anni, ma si era trasferito nel Paese prima del 31 dicembre 2020. Al 3% la quota di domande ritirate o rigettate dalle autorità.
«Il maggior numero di richieste – prosegue Allocca – è giunto dai cittadini polacchi, seguiti da romeni, italiani, portoghesi e spagnoli».
«Le domande presentate dagli italiani sono state 472.300 e di queste 441.310 sono andate a buon fine. Per l’esattezza – esamina l’articolo – al 42% delle domande presentate è stato rilasciato il settled status, al 56% il pre settled e solo il 2% delle richieste è stato rifiutato».
LondraItalia ricorda che c’è tempo fino al 30 giugno per completare la domanda. Requisito fondamentale è essere già residente nel Regno Unito da prima del 31 dicembre 2020.
«Il processo di radicamento nel post Brexit degli europei in UK, e di conseguenza anche degli italiani – commenta il sito di informazione per italiani a Londra -, si può definire quasi del tutto completato. Particolare attenzione, invece, la devono mostrare coloro che hanno già ottenuto il pre settled status ma sono rientrati in Italia per via del Covid e sono quindi assenti dal Regno Unito da alcuni mesi».
A tal proposito, LondraItalia segnala un altro articolo, disponibile sul proprio sito, che spiega cosa fare per non perdere il diritto alla residenza dopo lunghi periodi di assenza legati proprio alla pandemia.
L’approfondimento completo di Alessandro Allocca è disponibile su: www.londraitalia.com.