L’Italia continua a essere un Paese di emigrazione più che di immigrazione. Lo rileva il Censis nel suo 57° Rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese.
I connazionali all’estero sono oltre 5,9 milioni, pari al 10,1% dei residenti in Italia. Gli immigrati sono 5 milioni, l’8,6% dei residenti in Italia.
Gli italiani che si sono stabiliti fuori dai confini nazionali sono aumentati del 36,7% negli ultimi dieci anni (quasi 1,6 milioni in più).
A caratterizzare i flussi più recenti, rileva l’istituto di ricerca, è l’aumento significativo della componente giovanile: nell’ultimo anno gli espatriati sono stati 82.014, di cui il 44,0% da parte di persone tra 18 e 34 anni.
Contando anche i minori al seguito delle loro famiglie, si arriva al 60,4% di tutti gli espatriati nell’ultimo anno.
Ad aumentare in modo rilevante anche il peso dei laureati 25-34enni, passato dal 33,3% del 2018 al 45,7% del 2021.
«Un drenaggio di competenze – mette in luce il rapporto – non inquadrabile nello scenario di per sé positivo e auspicabile della circolazione dei talenti, considerato che il saldo migratorio dei laureati appare costantemente negativo per il nostro Paese».
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