Cortina si conferma un teatro naturale perfetto per tutti gli sport invernali. Compreso lo snowboard. I campioni della tavola, infatti, si sono ritrovati sulle Dolomiti, dove ad accoglierli hanno trovato più di 1.500 tifosi. E una pista, la Tondi di Faloria, particolarmente adatta a ospitare la Coppa del mondo, nella specialità del gigante parallelo: pista che inizia in quota, a 2240 metri, e si conclude a 2132 per uno sviluppo verticale di 108 metri, una lunghezza di 540 e una pendenza media del 20 per cento.
Nessun dubbio, è stato un evento. Sotto tutti i punti di vista. Anche perché era il primo, ospitato da Cortina, dopo l’assegnazione all’Italia delle Olimpiadi invernali nel 2026. E l’interesse si è moltiplicato pure in prospettiva cinque cerchi. Senza considerare che la perla delle Dolomiti sarà al centro della mappa sportiva, a livello planetario, anche fra tre mesi, visto che dal 18 al 22 marzo 2020 andranno in scena le finali della Coppa del mondo di sci.
Ma torniamo allo snowboard. E a un successo triplo: in termini di affluenza di tifosi, a livello organizzativo. E perfino in una competizione che si è tinta di azzurro, grazie al trionfo dell’italiano Roland Fischnaller: «Come sapete – ha dichiarato il vincitore alla Fisi veneta – io amo Cortina, qui riesco sempre a vivere emozioni uniche, in un ambiente davvero positivo. La pista era in condizioni perfette, so che il Comitato ha lavorato giorno e notte per ottenere questo risultato: bravissimi. Mi sentivo in forma e sono contento di averlo dimostrato».
Nel femminile, invece, successo della tedesca Ramona Theresia Hofmeister e quindicesimo posto per l’ampezzana Giulia Gaspari. Ma sul gradino più podio c’è spazio anche e soprattutto per il Comitato organizzatore. E per Denis Constantini, presidente Snowboard Club Cortina: «La nostra tappa attira l’attenzione di molte persone e aziende. In primis perché abbiamo fatto bene negli anni e poi perché Cortina è una calamita per lo sport: non a caso ospiterà sia noi, sia le finali 2020 e i Mondiali 2021 di sci alpino, oltre alle Olimpiadi nel 2026. Tutto questo ci spinge a fare ancora meglio».
Ben ventitré partner hanno appoggiato la Coppa del mondo di snowboard: «Si tratta di realtà internazionali, nazionali e locali che credono nel nostro progetto. Alcuni sono storici, altri sono delle vere e proprie new entry: quest’anno, per esempio, si è aggiunta Ducati, casa motociclistica che produce moto famose in tutto il mondo per stile, performance a tecnologia».
Encomiabile, inoltre, il lavoro dei 140 volontari. A proposito di numeri, si sono fronteggiati 125 atleti (56 donne e 69 uomini), in rappresentanza di 22 Nazioni: Austria, Bulgaria, Canada, Cina, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Giappone, Corea del Sud, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, Slovenia, Svizzera, Repubblica Slovacca, Ucraina, Stati Uniti e Macedonia.
Marco D’Incà
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