42. A lezione di emigrazione in miniera alla Scuola secondaria di I grado di Castion con la mostra “Minatori bellunesi. Tra fatica, paura e silicosi” e la testimonianza diretta di Sandro Casslo, Luigi Case e Giorgio Canal

da | 15 Feb 2019 | 0 commenti

Tempo di lettura: 2 minuti

L’Associazione Bellunesi nel Mondo porta la storia dell’emigrazione in miniera nelle scuole della provincia di Belluno. Giovedì 14 febbraio alla Scuola secondaria di I grado di Castion è stata inaugurata la mostra fotografica “Minatori bellunesi. Tra fatica, paura e silicosi”. Un progetto Abm realizzato in occasione del 50.mo del Viale delle lampade spente di San Gregorio nelle Alpi, ma che vuole essere condiviso con gli studenti bellunesi.

«Ringrazio la professoressa Cristina Carì», sono le parole del presidente Abm Oscar De Bona, «Per avere accettato il nostro invito a portare questa mostra nella sua scuola». Un’inaugurazione che ha visto la presenza di tre testimoni diretti dell’emigrazione in galleria, con la partecipazione di Sandro Cassol, Luigi Case e Giorgio Canal. Sono state numerose le domande degli alunni e degli stessi docenti. «Stavo lontano da casa anche tre mesi – la testimonianza di Case – e i miei figli a scuola dicevano che loro non avevano un padre, perché in effetti non mi vedevano molto». «Il lavoro in miniera e in galleria era davvero pericoloso – l’intervendo di Canal – e purtroppo ho perso dei cari amici al lavoro». Un messaggio di speranza, in questo incontro tra ex emigranti e giovani studenti, è stato dato da Cassol: «I nostri sono stati anni davvero duri, in cui non c’erano tante scelte su che tipo di lavoro fare e la fame era tanta. Certo i tempi sono cambiati, ma anche voi non state vivendo un bel momento. Di certo come ce l’abbiamo fatta noi sono convinto che anche voi ce la farete. Dovete avere una maggiore stima di voi stessi e così facendo i problemi e le difficoltà saranno superati». È seguita la visita alla mostra con il direttore Abm Marco Crepaz, che ha descritto i ventidue pannelli che compongono il percorso: dal perché si è andati a lavorare in miniera, alle condizioni di lavoro; dalla devozione a Santa Barbara (patrona dei minatori ndr) ai gravi incidenti che si sono succeduti, in primis quello di Marcinelle; dalla silicosi alle lotte per i diritti delle vedove dei minatori.

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