Uomini che partono. Scorci di storia della Svizzera italiana tra migrazione e vita quotidiana (secoli XVI-XIX)

Copertina del libro "Uomini che partono. Scorci di storia della Svizzera italiana tra migrazione e vita quotidiana (secoli XVI-XIX)"

Uomini che partono. Scorci di storia della Svizzera italiana tra migrazione e vita quotidiana (XVI-XIX)

di Stefania Bianchi

Editore: Casagrande

La storia dell’umanità è fatta con i piedi, ci insegnano antropologi, genetisti e cantautori, perché i piedi portano lontano e portano all’incontro con l’altrui e l’altrove. “Uomini che partono” è una raccolta di saggi, scelti per testimoniare quanto, in età moderna e nel corso dell’Ottocento, i piedi abbiano contato nel decidere le sorti di uomini e anche di donne delle contrade della Svizzera italiana che hanno progettato un futuro lontano dalla loro terra, consapevoli che le «radici» contano quanto i passi compiuti per costruire un futuro migliore. È ciò che cercano tutti i migranti, una realtà così attuale da farci ricordare che il vissuto dei nostri antenati è il presente di un’umanità in cerca di lavoro, casa, integrazione. Sono i temi che attraversano i testi del volume, in una lettura che interseca mete e professioni, donne e migrazione, identità e quotidianità, contesti e destini, i molti volti del partire.

Il libro è disponibile per la consultazione, il prestito e l’interprestito.
Per info e contatti:
biblioteca.migrazioni@bellunesinelmondo.it
Tel. + 39 0437 941160
FB: bibliotecaemigrazione

“La Svizzera come salvezza, tra finzione e realtà”. Incontro informativo all’IIC di Zurigo

“La Svizzera come salvezza, tra finzione e realtà”. È il titolo dell’incontro con Marina Morpurgo organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Zurigo per il 25 gennaio. Appuntamento alle 19.00.

«Tra il 1943 e il 1945 – spiega l’Istituto nel presentare l’evento – circa 45.000 italiani cercarono di attraversare la frontiera tra la Lombardia e il Ticino: tra questi, 6000 ebrei. Dall’Italia alla Svizzera, quando una rete di confine è il confine tra la vita e la morte».

Marina Morpurgo, scrittrice, racconterà alcune storie di quei passaggi di frontiera tra il 1943 e il 1944: passaggi reali e passaggi letterari, di chi ce la fece e chi perse la vita.

Serata ad ingresso libero, necessaria l’iscrizione.

Tutti i dettagli sul sito: iiczurigo.esteri.it.

ViaggiareSicuri. Avviso sul rischio valanghe in Svizzera

Rischio valanghe in Svizzera. Lo segnala il sito della Farnesina ViaggiareSicuri.it.

«Le abbondanti nevicate – riporta l’avviso – hanno aumentato il pericolo di valanghe. Si invitano i connazionali a consultare, prima di mettersi in viaggio per la montagna, il bollettino ufficiale svizzero sul rischio valanghe “White risk” (whiterisk.ch), disponibile anche attraverso l’omonima applicazione, contenente anche i dati relativi all’altezza del manto nevoso nell’arco alpino elvetico».

Ivan Cossalter. Bomber bellunese della nazionale svizzera

Un centravanti bellunese per la nazionale svizzera. È Ivan Cossalter, figlio di Claudio e nipote di Pietro e Carla Rosso. Nonni di Sedico, negli anni Settanta emigrati nel Canton Zurigo, dove oggi il nipote (classe 2008) gioca per l’FC Winterthur, squadra della Super League elvetica nella quale è approdato nel 2020, dopo i trascorsi al Tössfeld.

Non solo. Come detto, Ivan è anche elemento del reparto offensivo della selezione under 16 rossocrociata, guidata dal tecnico italiano Francesco Gabriele. Selezione con cui a settembre ha vinto il torneo di Pinatar, in Spagna, battendo i pari età di Polonia (2-0) e Scozia (4-1). E proprio contro gli scozzesi, nella finale della “Pinatar Super Cup”, Ivan è andato a segno, contribuendo alla rimonta che ha portato la Svizzera ad aggiudicarsi la coppa.

Gol arrivato anche nell’impegno internazionale di novembre, al “Tournoi du Val de Marne” contro Francia, Inghilterra e Giappone, che ha visto gli elvetici al terzo posto dopo una vittoria contro la Francia (qui la rete di Cossalter, decisiva per il 2-1 dei suoi), una sconfitta contro il Giappone e un pareggio contro l’Inghilterra.

Ivan, racconta orgoglioso il nonno Pietro, «ha iniziato a giocare quando aveva appena cinque anni». Il calcio è la sua grande passione, ma anche nello studio le sue prestazioni sono eccellenti, in particolare per quel che riguarda le lingue.

«Frequenta una scuola privata e di recente ha iniziato l’apprendistato», continua Pietro, spiegando che calcio e scuola tengono Ivan occupato tutto il giorno. «Esce presto la mattina e torna tardi la sera. A volte si allena anche prima di andare a scuola. Tutto il suo impegno e i suoi sacrifici, però, lo stanno ripagando».

Visti gli ottimi voti, infatti, sia quest’anno che l’anno precedente la giovane promessa del calcio è riuscita a ottenere la borsa di studio che il Winterthur mette a disposizione annualmente per aiutare i ragazzi a sostenere le spese scolastiche.

Complimenti a Ivan, e i migliori auguri per il suo futuro. Che possa portargli tanti gol nel pallone, nello studio e nella vita.

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