Dal 28 maggio al 2 giugno ottava edizione del seminario sull’emigrazione italiana nel Minas Gerais

bellunesi in BrasileSi svolgerà dal 28 maggio al 2 giugno l’ottavo seminario sull’emigrazione italiana nel Minas Gerais. L’iniziativa è organizzata dall’associazione Ponte entre Culturas, in collaborazione con Associação de Cultura Ítalo Brasileira de Minas Gerais, Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, Consolato d’Italia a Belo Horizonte e Ministero della Cultura brasiliano.
Il programma prevede la realizzazione di due corsi, che avranno luogo dal 28 al 30 maggio. Uno relativo alla ricerca genealogica delle famiglie italiane; un altro per approfondire la metodologia della storia orale. Il seminario vero e proprio è invece fissato per le giornate del 1º e del 2 giugno, in concomitanza con la Festa della Repubblica Italiana. Il comitato scientifico vede la presenta di Lígia Maria Leite Pereira, sociologa specializzata nella Storia Orale, e di Domingos Giroletti, antropologo esperto di Relazioni Internazionali. Guiderà i lavori Giusi Zamana, coordinatrice di Ponte entre Culturas.
Uno degli obiettivi del seminario è porre le basi per la creazione di un database e di un archivio virtuale dell’Immigrazione italiana nel Minas Gerais. Per questo gli organizzatori comunicano che agli studiosi, agli studenti e agli interessati è offerta la possibilità di presentare i loro lavori inediti, non necessariamente accademici, che riguardino percorsi e memorie familiari degli immigranti e loro discendenti, o esperienze nella creazione e nella organizzazione di archivi pubblici o privati sul tema. Gli elaborati possono essere spediti all’indirizzo mail: seminarioimigracaoitalianamg@gmail.com. L’ultima data utile per l’invio è il 28 aprile. Dopodiché, la lista dei contributi selezionati sarà pubblicata il 2 maggio.
Tutti gli eventi del seminario si svolgeranno a Belo Horizonte, presso la Casa Fiat Cultura.

Nel 2015 superati i centomila espatri dall’Italia: non accadeva da quarant’anni

Nel 2015 sono rimpatriati 30.052 italiani, mentre 102.259 connazionali si sono cancellati dalle anagrafi dei loro comuni per andare a stabilirsi in paesi esteri. Questo consistente esodo, che ha un precedente solo nel 2004 (102mila espatriati), ci riporta indietro di quarant’anni. Infatti, il 1974 era stato l’ultimo anno in cui gli espatri dal nostro paese avevano superato le 100mila unità, dopo che costantemente si erano superati i 200mila espatri lungo tutto il periodo del secondo Dopoguerra e dopo che nel 1961 si era raggiunta la cifra record di 387mila. L’esodo di massa, che si pensava un ricordo d’altri tempi a fronte del fenomeno dell’immigrazione iniziato verso la metà degli anni Settanta e continuato fino ai nostri giorni, è ripreso con due caratteristiche prima assenti: nei flussi attuali sono coinvolti in prevalenza giovani italiani e in larga misura si tratta di diplomati e laureati. Ancora all’inizio del Duemila i migranti con istruzione superiore e terziaria erano un sesto del totale, mentre ora sono la metà.Sono diversi gli interrogativi posti da questi flussi. È solo una reazione disperata di fronte all’insoddisfacente andamento occupazionale oppure anche un indicatore di una mentalità più globalizzata che porta i giovani più qualificati a investire il proprio talento là dove sono maggiori le opportunità di carriera e di retribuzione? A lungo andare questo nuovo esodo potrà rappresentare un depauperamento, oppure potrà trovare un fattore compensativo nel fenomeno inverso dell’immigrazione estera verso l’Italia? Quali sono le dimensioni finanziarie implicate in questi spostamenti e quali le linee di intervento sistemiche per favorire l’equilibrio tra entrate e uscite? È sufficiente prevedere agevolazioni per incentivare il ritorno oppure vanno attivate anche misure strutturali capaci di rendere il mercato del lavoro italiano più attrattivo per i lavoratori qualificati?A questi e ad altri interrogativi ha cercato di rispondere il volume Le migrazioni qualificate in Italia: ricerche, statistiche, prospettive (Edizioni Idos), una ricerca dell’Istituto di Studi Politici “S. Pio V” che analizza quanto finora è stato pubblicato in materia, raccoglie i dati statistici disponibili e li utilizza per individuare le prospettive percorribili. La pubblicazione, a cura di Benedetto Coccia e Franco Pittau che hanno coordinato il gruppo dei ricercatori, sarà presentata a Roma il 30 giugno, dalle ore 16.30 alle ore 19.00, presso l’Auditorium di via Rieti 11, da Antonio Iodice, Presidente dell’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”, insieme a rappresentanti delle strutture pubbliche, del mondo della ricerca e dell’immigrazione qualificata. La partecipazione è libera e ai presenti sarà distribuita copia gratuita della pubblicazione.

Per informazioni: Istituto di Studi Politici “S. Pio V”: tel. 06.6879580; Centro Studi e Ricerche Idos: tel. 06.66514345 (interno 1 o 2) www.dossierimmigrazione.it .

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