Profughi dall’Ucraina: iniziativa del Comites Polonia per madri e bambini diretti in Italia

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Attivato dal Comites Polonia, in collaborazione con la Fondazione Bottega Italiana, un servizio gratuito per il supporto linguistico e culturale di base alle madri e ai bambini ucraini in transito verso l’Italia.

Nello specifico, verranno organizzate, presso la sede della fondazione Bottega a Varsavia, delle sessioni di gruppo di accudimento e insegnamento in modo ludico-affettivo a bambini dai 2 ai 10 anni.

Maggiori informazioni sono disponibili sulla pagina Facebook del Comitato.

Transito di cittadini ucraini e di Paesi terzi in Ungheria: l’avviso dell’Ambasciata italiana a Budapest

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A fronte dell’elevato numero di richieste da parte di cittadini ucraini e di Paesi terzi accolti in Ungheria dopo aver lasciato l’Ucraina per lo scoppio della guerra, l’Ambasciata d’Italia a Budapest informa di quanto segue:

  • i cittadini ucraini provvisti di passaporto biometrico sono in grado di viaggiare verso l’Italia senza necessità di visto;
  • i cittadini ucraini sprovvisti di passaporto, entrati in Ungheria dall’Ucraina a seguito della guerra, i quali vorranno recarsi in visita a parenti residenti in Italia dovranno, in presenza dei requisiti, richiedere un visto d’ingresso, la cui validità sarà limitata al territorio italiano. Le richieste dovranno essere inviate all’indirizzo e-mail consolare.budapest@esteri.it.
    «Si precisa – sottolinea la sede diplomatica – che tutti coloro i quali intendano recarsi in visita a parenti dovranno fornire, salvo comprovata impossibilità dovuta all’emergenza, prova della relazione di parentela. Sia nel caso di visita a parenti che ad amici/conoscenti, sarà comunque necessario che questi ultimi compilino l’apposita dichiarazione di ospitalità»;
  • nel caso di persone sprovviste di qualsiasi documento, sarà necessario anzitutto che prendano contatto con le Autorità diplomatico-consolari dei propri Paesi di origine. In caso di comprovata impossibilità, dovranno, all’atto della presentazione della domanda di visto, allegare ogni documentazione utile a consentire l’identificazione;
  • le richieste di visto di cittadini di Paesi terzi entrati in Ungheria dall’Ucraina a seguito della guerra saranno trattate caso per caso ai sensi della normativa vigente;
  • quanto alle disposizioni anti-Covid, nel caso di persone vaccinate con vaccini riconosciuti dall’EMA e di guariti entro i sei mesi dal completamento del primo ciclo di vaccinazione, l’ingresso avviene senza necessità di test. In caso diverso, è richiesto un test antigienico o molecolare a mezzo tampone nasale/orofaringeo/rinofaringeo.

Per maggiori dettagli si rimanda al sito: ambbudapest.esteri.it.

Profughi ucraini in Polonia: l’avviso della nostra Ambasciata a Varsavia per chi vuole raggiungere l’Italia

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A fronte dell’elevato numero di richieste da parte di cittadini ucraini e di Paesi terzi accolti in Polonia dopo aver lasciato l’Ucraina a seguito dello scoppio della crisi, l’Ambasciata d’Italia a Varsavia informa di quanto segue:

  • i cittadini ucraini provvisti di passaporto biometrico sono in grado di viaggiare verso l’Italia senza necessità di un ulteriore visto;
  • i cittadini ucraini sprovvisti di passaporto biometrico, entrati in Polonia dall’Ucraina a seguito della guerra, i quali vorranno recarsi in visita a parenti residenti in Italia dovranno, in presenza dei requisiti, richiedere un visto d’ingresso, la cui validità sarà limitata al territorio italiano. Le loro richieste dovranno essere inviate all’indirizzo e-mail visa.varsavia@esteri.it. «Si precisa – sottolinea l’Ambasciata – che tutti coloro i quali intendano recarsi in visita a parenti dovranno fornire, salvo comprovata impossibilità dovuta all’emergenza, prova della relazione di parentela. Sia nel caso di visita a parenti che ad amici o conoscenti, sarà comunque necessario che questi ultimi compilino l’allegata dichiarazione di ospitalità (vistoperitalia.esteri.it);
  • nel caso di persone sprovviste di qualsiasi documento, sarà necessario anzitutto che prendano contatto con le autorità diplomatico-consolari dei propri Paesi di origine. In caso di comprovata impossibilità, dovranno, all’atto della presentazione della domanda di visto, allegare ogni documentazione utile a consentirne l’identificazione;
  • le richieste di visto di cittadini di Paesi terzi entrati in Polonia dall’Ucraina a seguito della guerra saranno trattate caso per caso ai sensi della normativa vigente;
  • quanto alle disposizioni in materia di contrasto al Covid-19, nel caso di persone vaccinate con vaccini riconosciuti dall’EMA e di guariti entro i sei mesi dal completamento del primo ciclo di vaccinazione, l’ingresso avviene senza necessità di test. In caso diverso, è richiesto un test antigienico o molecolare a mezzo tampone nasale/orofaringeo/rinofaringeo.

Per maggiori dettagli è possibile consultare il sito: ambvarsavia.esteri.it.

LA CASA PERDUTA

la casa perdutaLA CASA PERDUTA.
LA MEMORIA DEI PROFUGHU NELL’EUROPA DEL NOVECENTO
di Patrizia Audenino
Roma: Carocci, 2015

In che modo è stata elaborata in Europa la memoria pubblica dei profughi rimpatriati del Novecento e quali percorsi ha sperimentato quella privata? I tre casi esaminati – Germania, Francia e Italia – sono accomunati da modalità di partenza egualmente drammatiche, aggravate dall’incomprensione e dalla discriminazione che ha accompagnato l’arrivo dei profughi nella cosiddetta madrepatria. L’accostamento delle differenti politiche pubbliche della memoria messe in atto verso i cittadini rimpatriati permette di capire le modalità di riflessione adottate da questi paesi nei confronti della costruzione dei loro confini territoriali e nazionali e del loro passato coloniale. L’analisi dei ricordi privati, condotta su una vasta memorialistica pubblicata, mette invece in luce come i profughi abbiano intrapreso comuni percorsi di rielaborazione dei lutti individuali e familiari e di ricostruzione della propria identità sulle ceneri della patria perduta.

Lo trovi presso la Biblioteca delle migrazioni “Dino Buzzati”, anche attraverso il sistema di interprestito.
Per info e contatti:
biblioteca.migrazioni@bellunesinelmondo.it
Tel. + 39 0437 941160
FB: bibliotecaemigrazione

SENZA CASE E SENZA PAESE

senza casa e senza paeseSENZA CASE E SENZA PAESE.
PROFUGHI EUROPEI NEL SECONDO DOPOGUERRA
di Silvia Salvatici
Bologna: Il mulino, 2008

La fine del secondo conflitto mondiale lascia sullo scenario europeo, segnato dai lutti e dalle distruzioni, una moltitudine di persone che nel corso della guerra sono state deportate o hanno dovuto abbandonare il proprio paese. Nella sola Germania occidentale sono circa sette milioni. Frutto di un’approfondita ricerca, il volume riporta alla luce questa storia largamente dimenticata. L’autrice espone in primo luogo le politiche adottate dagli Alleati per risolvere la questione delle “displaced persons”, dai primi piani di rimpatrio ai successivi programmi di emigrazione nei paesi occidentali. Ricostruisce poi la quotidianità dei campi di raccolta, attraverso le storie di uomini, donne e bambini che hanno alle spalle l’esperienza della deportazione o della fuga, vivono la precarietà del presente e devono confrontarsi con le incertezze del futuro. Nel concreto di quell’esperienza umanitaria trova origine l’approccio delle società contemporanee alla questione dei profughi e vengono poste le basi del regime internazionale per i rifugiati ancora oggi vigente.

Disponibile presso la Biblioteca delle migrazioni “Dino Buzzati”, anche attraverso il sistema di interprestito.
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