Sono riprese le visite guidate al MiM Belluno – Museo interattivo delle Migrazioni – rivolte agli studenti. Questa mattina è venuta in visita la scuola Media di Agordo. Oltre al percorso guidato, che ha permesso agli studenti di percorrere un viaggio dell’emigrazione di oltre un secolo di storia – con alcuni approfondimenti sul lavoro in miniera e nelle gelaterie -, si è dato spazio a una mostra immersiva dedicata al Vajont e al rientro degli emigranti subito dopo l’immane tragedia, che il 9 ottobre 1963 colpì duramente la provincia di Belluno e di Pordenone.
Oltre alla mostra gli studenti hanno incontrato Lorenzo Fenti, giovane bellunese con un’esperienza a Parigi appena terminata. Il dialogo tra Lorenzo e i ragazzi è stato esclusivamente in inglese con l’obiettivo di far capire alla scolaresca l’importanza di conoscere un’altra lingua, oltre all’italiano.
A conclusione il MiM Belluno ha offerto anche un laboratorio didattico interattivo, che verrà realizzato in classe, dal titolo “Italiani brava gente?”.
«Invitiamo altre scuole e mettersi in contatto con il nostro Museo – le parole del presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, Oscar De Bona – per organizzare al meglio un visita che di certo è esperenziale e non convenzionale». Per maggior informazioni: www.mimbelluno.it – info@mimbelluno.it – tel. 0437941160.
Tempo di aggiornamento per il MiM Belluno – Museo interattivo delle Migrazioni. Da lunedì 11 a venerdì 15 dicembre il museo dell’Associazione Bellunesi nel Mondo rimarrà chiuso per il rinnovo della sala principale. Saranno installate nuove pareti, con un sistema interattivo che permetterà al visitatore di fruire di nuovo e interessante materiale inerente il fenomeno migratorio. «Quest’anno abbiamo celebrato i primi dieci anni del MiM Belluno – le parole del presidente Abm Oscar De Bona – e proprio alla fine del 2023 vogliamo preparare una sorpresa a tutti i visitatori che verranno al nostro museo da gennaio 2024. Sarà l’anno del “Turismo delle radici” e abbiamo in mente una serie di eventi in merito». Il MiM Belluno riaprirà da lunedì 18 dicembre.
C’è tempo fino a giovedì 30 novembre per visitare al MiM Belluno – Museo interattivo delle Migrazioni – la mostra immersiva “9 ottobre 1963. Il risveglio degli emigranti”. Un’esposizione virtuale che attraverso filmati, immagini e giornali d’epoca, testimonianze di superstiti ed emigranti e illustrazioni, porta i visitatori ad approfondire la sciagura in un percorso formato da sei capitoli: “9 ottobre 1963”, breve introduzione per inquadrare il disastro e i suoi effetti; “Quella sera…”, con il racconto di chi, tra Longarone e Soverzene, assisté all’ondata e alle sue conseguenze; “L’eco dell’onda arriva all’estero”, incentrato su come la notizia giunse agli emigranti e sul loro rientro in una terra irriconoscibile; “Un mondo che finisce”, con la narrazione delle comunità perdute, fisicamente e spiritualmente; “La rinascita”, focalizzato sul processo di ricostruzione e ripartenza al quale anche gli emigranti contribuirono; “La memoria”, con le riflessioni su una ferita ancora aperta a sessant’anni di distanza. Ad accompagnare la mostra, un catalogo con i principali punti trattati nello svolgersi dell’esposizione e alcuni approfondimenti aggiuntivi. La mostra, presente al MiM Belluno in via Cavour 3 a Belluno è aperta con i seguenti orari: dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00. Per maggiori informazioni: www.mimbelluno.it
In occasione di San Martino, patrono di Belluno, il MiM Belluno rimarrà aperto con la mostra immersiva “9 ottobre 1963. Il risveglio degli emigranti”. Una mostra in cui il visitatore può immergersi, nel vero senso della parola, in quegli attimi del 9 ottobre 1963 e dei giorni successivi, facendo memoria di quei tragici eventi, raccontati sotto il profilo dell’emigrazione. Un’esposizione virtuale che attraverso filmati, immagini e giornali d’epoca, testimonianze di superstiti ed emigranti e illustrazioni, porterà i visitatori ad approfondire la sciagura in un percorso formato da sei capitoli: “9 ottobre 1963”, breve introduzione per inquadrare il disastro e i suoi effetti; “Quella sera…”, con il racconto di chi, tra Longarone e Soverzene, assisté all’ondata e alle sue conseguenze; “L’eco dell’onda arriva all’estero”, incentrato su come la notizia giunse agli emigranti e sul loro rientro in una terra irriconoscibile; “Un mondo che finisce”, con la narrazione delle comunità perdute, fisicamente e spiritualmente; “La rinascita”, focalizzato sul processo di ricostruzione e ripartenza al quale anche gli emigranti contribuirono; “La memoria”, con le riflessioni su una ferita ancora aperta a sessant’anni di distanza. Ad accompagnare la mostra, un catalogo con i principali punti trattati nello svolgersi dell’esposizione e alcuni approfondimenti aggiuntivi.Ingresso libero. Sabato 9 e domenica 10 novembre la mostra rispetterà i seguenti orari di apertura: 15.00 – 18.00.
C’è tempo fino al 30 novembre per visitare la mostra immersiva “9 ottobre 1963. Il risveglio degli emigranti” presente al MiM Belluno, Museo interattivo delle Migrazioni, in via Cavour 3 a Belluno. Una mostra in cui il visitatore potrà immergersi, nel vero senso della parola, in quegli attimi del 9 ottobre 1963 e dei giorni successivi, facendo memoria di quei tragici eventi, raccontati sotto il profilo dell’emigrazione. Un’esposizione virtuale che attraverso filmati, immagini e giornali d’epoca, testimonianze di superstiti ed emigranti e illustrazioni, porterà i visitatori ad approfondire la sciagura in un percorso formato da sei capitoli: “9 ottobre 1963”, breve introduzione per inquadrare il disastro e i suoi effetti; “Quella sera…”, con il racconto di chi, tra Longarone e Soverzene, assisté all’ondata e alle sue conseguenze; “L’eco dell’onda arriva all’estero”, incentrato su come la notizia giunse agli emigranti e sul loro rientro in una terra irriconoscibile; “Un mondo che finisce”, con la narrazione delle comunità perdute, fisicamente e spiritualmente; “La rinascita”, focalizzato sul processo di ricostruzione e ripartenza al quale anche gli emigranti contribuirono; “La memoria”, con le riflessioni su una ferita ancora aperta a sessant’anni di distanza. Ad accompagnare la mostra, un catalogo con i principali punti trattati nello svolgersi dell’esposizione e alcuni approfondimenti aggiuntivi. Ingresso libero. Orari di apertura: dal lunedì al venerdì, 9.00 – 12.30 e 15.00 – 18.00. Sabato e domenica, 15.00 – 18.00.
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