Artista, reduce di Russia, uomo di grande ingegno e cultura. Massimo Facchin è scomparso nel pomeriggio di oggi, sabato 24 novembre, dopo una breve malattia. Aveva 102 anni.
Anche l’Associazione Bellunesi nel Mondo partecipa al grande lutto che ha colpito la famiglia. «Dopo Augusto Murer e Franco Fiabane, perdiamo un altro dei migliori artisti che, con le sue opere, ha affrontato il tema dell’emigrazione bellunese», dichiara Oscar De Bona, presidente dell’Abm. «Siamo orgogliosi di aver conferito a Facchin, a Falcade nel 2016, il Premio speciale “Bellunesi che hanno onorato la provincia in Italia e nel mondo”. Proprio in quell’occasione, alla veneranda età di 100 anni, Facchin aveva lanciato un messaggio al pubblico di giovani studenti presenti alla cerimonia: coltivare sempre le proprie passioni, con impegno e dedizione, mettendo in conto anche il sacrificio».
«Senza dubbio Facchin lascia un’eredità molto importante», prosegue De Bona, «e sono convinto che ci sono persone desiderose di seguire il suo esempio».
Il presidente dell’Abm conserva anche un caro ricordo personale: «Alla morte di mio padre Vittorino, conosciuto da tutti come “Toio fret”, Facchin mi chiamò per le condoglianze, chiedendo una sua fotografia», racconta De Bona. «Dopo breve tempo ricevetti un’incisione raffigurante il busto di mio padre».
«Di certo ci sarà il modo di ricordarlo pubblicamente in un prossimo evento dell’Associazione Bellunesi nel Mondo», conclude. «Intanto porgiamo le più sentite e sincere condoglianze a tutta la sua famiglia. Ciao Massimo».
Il territorio bellunese perde un’altra delle sue figure più importanti e rappresentative De Bona: «L’Abm si stringe alla famiglia di Massimo Facchin»
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