I LADINI FRA TEDESCHI E ITALIANI.
LIVINALLONGO DEL COL DI LANA: UNA COMUNITÀ SOCIALE, 1918-1948
di Luciana Palla
Venezia : Marsilio, 1986
Livinallongo: una piccola comunità la dina appartenente alla monarchia asburgica fino al 1918, annessa quindi all’Italia, che si trova nella necessità di legittimare la propria identità etnica per un’esigenza di autodifesa entro i confini del nuovo stato. Nel tentativo di conservare un’autonomia amministrativa scattano, allora, meccanismi di chiarificazione all’interno della stessa comunità, tipici del resto di ogni gruppo minoritario che si sente minacciato nel suo esistere: quali sono gli elementi diversificatori della cultura ladina? Cosa implica la «ladinità»? E cosa comporta tale definizione a livello politico e sociale? Come difendersi dall’avvertito pericolo di assimilazione da parte della cultura italiana dominante? Dubbi, perplessità, talvolta certezze tradizionalmente acquisite, fanno da sfondo alla ricerca di identità che fu una costante nella vita di ogni livinallonghese, come pure dei ladini dolomitici, durante il periodo dal 1918 al 1948. E il tentativo ripetuto di definire se stessi, né italiani né tedeschi ma ladini, che emerge dalla viva voce dei protagonisti di quegli anni. Ma la dimensione ladina venne negata dalle forze politiche, ed i ladini furono accomunati, a seconda delle circostanze e delle decisioni internazionali, al gruppo italiano o li quello tedesco, come quando il trattato delle opzioni del 1939 li costrinse a scegliere fra le due nazionalità, e quindi a negare la propria. Questa ricerca attraverso la ricostruzione del passato propone alla meditazione dei lettori temi stret- tamente connessi con un’esigenza oggi attuale: la ricerca delle proprie radici, che non è possibile senza un recupero critico della memoria storica.
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