Alla Commissione Cultura l’esame del decreto che regolamenta i criteri e le modalità per la concessione dei contributi a favore dei periodici italiani pubblicati all’estero

da | 12 Mar 2014

Tempo di lettura: 5 minuti

giornali_esteroHa preso il via alla Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera l’esame del decreto del Presidente della Repubblica che regolamenta criteri e le modalità di concessione dei contributi per i periodici pubblicati all’estero e per quelli pubblicati in Italia e diffusi prevalentemente all’estero. Sul decreto dovrà dare il suo parere anche la V Commissione per quanto riguarda i rilievi di carattere finanziario. Nel corso del suo intervento la relatrice Tamara Blazina, dopo aver ricordato che l’attuale decreto è in attuazione dell’articoli 1 – bis del decreto legge n.63 del 14 maggio 2012 convertito nel luglio dello stesso anno, ha sottolineato come con questa provvedimento si regolamenti la distribuzione di  2 milioni di euro di contributi, nell’ambito delle risorse stanziate per il sostegno alle imprese editoriali sul pertinente capitolo del bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Risorse a cui va aggiunto per il 2014 il milione di euro stanziato con l’ultima legge di stabilità.

Per quanto concerne i contenuti del decreto la relatrice ha precisato come il provvedimento all’articolo 1 confermi come il sostegno sia destinato “ai giornali periodici italiani pubblicati all’estero da almeno tre anni e alle pubblicazioni con periodicità almeno trimestrale edite in Italia e diffuse prevalentemente all’estero da almeno tre anni, anche tramite abbonamenti a titolo oneroso per le pubblicazioni on line”. Per quanto riguarda  invece l’articolo 2 la deputata del Pd ha evidenziato come questo stabilisca la composizione della Commissione, operante presso il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio,  che avrà il compito di  deliberare la concessione dei contributi , attraverso l’accertamento della sussistenza dei requisiti di ammissione, e di predisporre i relativi piani di ripartizione delle risorse. La Commissione, presieduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri o dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega per l’informazione e l’editoria, sarà composta da quattro rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri, da quattro rappresentanti del Ministero degli Esteri, da due rappresentanti della Federazione unitaria della stampa italiana all’estero (FUSIE), da due rappresentanti delle associazioni nazionali della Consulta nazionale dell’emigrazione, da due rappresentanti del Consiglio generale degli italiani all’estero (Cgie) e da due rappresentanti della Federazione nazionale della stampa italiana. Un aspetto, quello della Commissione, che secondo la relatrice andrebbe rivisto per quanto riguarda l’introduzione di un termine temporale che limiti la durata in carica di questo organo collegiale.  Tamara Blazina ha poi spiegato come l’articolo 3 si concentri sugli aspetti relativi alla domande di contributo, che con la documentazione necessaria andranno presentate entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento dei contributi, e all’istruttoria della pratica. In ogni caso per i periodici editi all’estero le domande andranno presentate presso la rappresentanza diplomatica o consolare territorialmente competente, mentre per le testate edite in Italia la domanda dovrà essere consegnata  direttamente  presso il Dipartimento per l’Editoria. Le domande andranno completate da apposita certificazione rilasciata da primarie società di revisione operanti nel paese di riferimento attestante la tiratura, la distribuzione e la vendita del periodico per area geografica. In alternativa l’editore potrà allegare alla domanda la documentazione dimostrativa della tiratura dichiarata , della distribuzione delle copie vendute  mediante presentazione delle copie autenticate delle fatture, munite di quietanza di pagamento, del fornitore del servizio o dei materiali. In quest’ultimo caso l’ammontare del contributo sarà diminuito della misura del 30% ed i fondi resisi così disponibili verranno ripartiti proporzionalmente in favore delle imprese editrici che adotteranno la procedura di certificazione dei dati.

La relatrice , dopo aver ricordato che l’istruttoria per l’ammissione al contributo sarà curata dal Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria con il supporto della direzione generale del Mae per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie, ha anche precisato come all’articolo 4 del provvedimento siano individuati i requisiti per l’attribuzione dei contributi ovvero, per quanto riguarda i periodici editi all’estero, la regolare pubblicazione da almeno tre anni con periodicità almeno trimestrale per l’anno solare di riferimento e la trattazione con testi scritti almeno per il 50% in lingua italiana di argomenti di interesse delle nostre comunità all’estero. In parte diversi i requisiti per le testate edite in Italia che prevedono anche l’iscrizione al ROC da almeno tre anni e la diffusione della pubblicazione prevalentemente all’estero: In ogni caso, questo vale per tutte le testate,  il contributo non dovrà superare il limite massimo del 5% dello stanziamento complessivo e non potrà essere richiesto da ciascuna impresa per più di due periodici. La relatrice ha poi segnalato come l’articolo 5  individui i criteri di riparto dei contributi tra le imprese aventi diritto. Risorse che per il 70 % saranno destinate alle testate edite all’estero e per il 30% a quelle pubblicate in Italia. In questo contesto è inoltre prevista una riduzione della quota “di base” dei contributi destinata, in parti uguali, a tutte le imprese in possesso dei requisiti di legge, che viene ridotta al 10%, a vantaggio dell’attribuzione di una specifica quota percentuale per altri criteri di valutazione legati al contributo offerto da ciascuna testata alla promozione del sistema Italia all’estero, alla rilevanza della consistenza informativa del periodico, nonché alla sua diffusione presso le comunità italiane all’estero e all’apporto della diffusione della lingua e della cultura italiane, desumibili dal numero delle copie distribuite e dalle vendite certificate. ,  Una decisione, la ripartizione dei contributi sulla base di nuovi criteri, che, secondo la relatrice, si prefigge di favorire i prodotti di qualità . Da segnalare infine sia l’articolo 6, che riserva ai periodici che esprimono specifiche appartenenze politiche, culturali e religiose –  esplicitamente indicate nelle relative pubblicazioni –  una quota parte dell’importo complessivo pari al 3 % delle quote destinate alle due categorie di periodici, sia l’articolo 7 che precisa come le domande volte all’ acquisizione dei contributi per l’anno 2013 dovranno essere presentate entro tre mesi dall’entrata in vigore del decreto in esame. Al termine dell’intervento della relatrice il dibattito è stato rinviato ad altra seduta.

Fonte Inform

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