97. Miniera a 360°. Al MiM Belluno – Museo interattivo delle Migrazioni un viaggio immersivo nella vita del minatore

da | 3 Apr 2019 | 0 commenti

Tempo di lettura: 3 minuti

Un percorso immersivo realizzato utilizzando la realtà virtuale. Armandosi di smartphone e cardboard (i visori per video in 3D) sarà possibile rivivere uno dei mestieri più duri e drammatici mai esistiti. Un mestiere difficile da immaginare, «così lontano dalla nostra esperienza – scriveva George Orwell – che siamo capaci di dimenticarlo come dimentichiamo il sangue che ci scorre nelle vene». Il lavoro in questione è quello del minatore; l’occasione di provarne le sensazioni, calandosi nella quotidianità di quanti operavano nelle viscere della terra, tra stretti cunicoli, gallerie senza fine, angoli bui, sbarramenti impenetrabili, la offre il MiM Belluno. «L’emigrazione in miniera rappresenta una delle pagine che più hanno segnato il nostro territorio – spiega il presidente Abm Oscar De Bona -. Una pagina che noi vogliamo sia ricordata e trasmessa, soprattutto alle giovani generazioni. Al MiM è già presente una sala dedicata proprio alla miniera, con caschetti, lampade, attrezzi, immagini e testimonianze di ex minatori. Elementi non sufficienti, tuttavia, a far comprendere il reale significato di questo tipo di esperienza. Ecco perché abbiamo pensato a un nuovo progetto che potesse far capire con maggior chiarezza cosa significava scendere per otto, dieci ore al giorno fino a mille metri di profondità. Siamo orgogliosi di aver dato vita a questa iniziativa, unica a livello nazionale». Le risorse per metterla in atto sono arrivate grazie al sostegno finanziario della Fondazione Cariverona. Il percorso che ha così preso vita è costituito da tre diversi filmati: due a 360°, di tipo esperienziale, e uno in 2D di impronta documentaristica, con le testimonianze di Urbano Ciacci, ex minatore, tra i pochi lavoratori ancora in vita della tristemente nota miniera del Bois du Cazier a Marcinelle, e di Lino Stoppele, già presidente del Circolo Veronese di Charleroi ed esperto di emigrazione italiana in Belgio. «Il MiM mira a configurarsi come un luogo non convenzionale – commenta il direttore dell’Abm Marco Crepaz -. In questo caso, sfruttando le nuove tecnologie abbiamo voluto trascendere lo spazio fisico delle tre sale per portare il visitatore oltre il museo stesso. Le riprese sono state effettuate da Ikona Film di Marco Recalchi alla famosa miniera di Marcinelle, in Belgio, e a quella di Neufchef, in Francia, dove abbiamo potuto contare sul fondamentale supporto del nostro amico Giuseppe Dal Molin. Si è cercato di simulare la giornata tipo di un minatore, ricostruendo i rumori e gli ambienti di lavoro».Il nuovo percorso è già disponibile e va ad affiancare quelli standard. Il costo del biglietto è di 10 euro, comprensivi del cardboard che a visita ultimata rimarrà all’utente come omaggio. Chi non dovesse avere uno smartphone personale potrà utilizzarne uno messo a disposizione dal MiM.

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