Grande successo per la presentazione di “Gholam. Il mio Afghanistan”, il film di Marco Agostinelli basato sulle vicende di Gholam Najafi. Una storia, quella raccontata dal regista, che ha colpito e commosso il numeroso pubblico presente all’Abm giovedì 15 marzo per assistere alla proiezione. Il docufilm, infatti, narra l’esperienza di un ragazzo – Gholam – fuggito dall’Afghanistan a soli dieci anni dopo aver visto il padre ucciso dai talebani. In un lungo viaggio di sei anni attraversa Pakistan, Iran, Turchia, Grecia, Bulgaria e arriva a sedici anni in Italia, a Porto Marghera. Prima dell’approdo il suo percorso è costellato dalle difficoltà, tra botte, carcere e lavori durissimi per pagare i contrabbandieri che lo fanno sconfinare clandestinamente. Gholam lotta e non si arrende, tanto che oggi, superata la tempesta, è un giovane scrittore con due lauree a Ca’ Foscari. Nel 2016 ha pubblicato il suo primo libro, “Il mio Afghanistan”, da cui il film prende ispirazione. A ottobre, invece, uscirà il suo secondo lavoro “Il tappeto Afghano”. Una storia di integrazione a lieto fine, riproposta il giorno successivo, venerdì 16 marzo, agli studenti del Liceo Lollino di Belluno. Anche qui la presenza del protagonista Gholam Najafi e del regista Marco Agostinelli è stata accolta con grande partecipazione dai ragazzi, entusiasti di poter conoscere di persona un grande esempio di tenacia come Gholam. Al termine della serata all’Abm. il presidente Oscar De Bona e la vice Patrizia Burigo hanno consegnato ai due ospiti il “Premio per l’inclusione”.
90. Gholam Najafi e Marco Agostinelli commuovono Belluno con il loro film “Gholam. Il mio Afghanistan”
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