27. INAUGURATA LA MOSTRA “GIULIANI NEL MONDO”

da | 10 Feb 2016

Tempo di lettura: 3 minuti

IMG_9041«Dobbiamo far sì che il Giorno del Ricordo non sia un rito polveroso, ma il vigoroso trampolino per un futuro consapevole di civiltà». Sono le parole del presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo, Dario Locchi, durante l’inaugurazione della mostra “Giuliani nel mondo. Con le nostre radici nel nuovo millennio” tenutasi venerdì 5 febbraio presso il MiM Belluno, nella sede dell’Associazione Bellunesi nel Mondo.

«Con questa iniziativa si vuole ricordare l’esodo, dalle loro terre, di triestini, goriziani, istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra – ha ricordato Oscar De Bona, presidente ABM sottolineando come – queste persone siano state Emigranti due volte: e anche in questo sta la grande drammaticità».

La mostra è composta da una dozzina di pannelli, accompagnati da testimonianze video e da un libretto realizzato dai Giuliani nel Mondo, in cui sono spiegati i momenti fondamentali di quest’esodo, fatto di persone protagoniste di un’emigrazione “diversa”, da una terra di confine. «Una parte della mostra è dedicata ai passaggi più importanti dell’esodo, in cui al centro ci sono apolidi, persone che si sono trovate senza nessuna appartenenza», ha spiegato Romeo Pignat, curatore dell’esposizione. «In una seconda sezione i contraccolpi subiti dalla città di Trieste, che si trovò in una situazione problematica nel secondo dopoguerra. Una città che non aveva mai conosciuto l’emigrazione e che si trovò con 20 mila profughi in pochi anni». Gli esuli, prima cacciati dalle terre in cui vivevano, affrontarono poi una seconda emigrazione verso Canada, Australia, Argentina e Brasile».

Una mostra unita da un laboratorio grazie alla collaborazione dell’Anvgd di Belluno presieduta da Giovanni Ghiglianovich. «Far conoscere ai giovani quanto accaduto è fondamentale – ha messo in risalto lo stesso Ghiglianovich – Purtroppo il silenzio, per opportunità politiche e internazionali, è stato calato per troppo tempo su esodo e foibe. Solo poco più di 10 anni fa, con la legge che ha istituito la Giornata del ricordo, si è cominciato a parlarne. Ora, la vecchiaia e la fede portano a sopire i rancori, per far sì che le nuove generazioni costruiscano, ricordando quanto accaduto, un futuro di pacifica convivenza». E proprio i giovani sono l’obiettivo di questa iniziativa: «Saranno circa 600 gli studenti che parteciperanno al laboratorio messo a disposizione dal MiM Belluno – ha sottolineato Marco Crepaz, direttore ABM – ed è quindi doveroso ringraziare i numerosi insegnanti della provincia di Belluno che hanno risposto al nostro invito». Durante la presentazione sono intervenuti anche l’Assessore alla Cultura del Comune di Belluno Claudia Alpago Novello, il consigliere Regionale Franco Gidoni e il senatore Raffaela Bellot.

La mostra rimarrà aperta fino al 29 febbraio. Per informazioni: tel. 0437 941160 – info@mimbelluno.it

Il pubblico presente

Il pubblico presente

Il pubblico presente

Il pubblico presente

Da sinistra Romeo Pignat, Giovanni Ghiglianovich, Oscar De Bona e Dario Locchi

Da sinistra Romeo Pignat, Giovanni Ghiglianovich, Oscar De Bona e Dario Locchi

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