Mutilato il Servizio Provinciale Biblioteche. Non verrà più effettuato, infatti, il lavoro di catalogazione, elemento fondamentale, assieme all’interprestito, di un servizio eccellente a favore della comunità. L’interruzione di questa attività comporterà grosse difficoltà per molte biblioteche che in precedenza potevano contare sull’appoggio e la competenza degli uffici provinciali per l’inserimento di nuovi libri e documenti nell’Opac, il catalogo informatizzato delle biblioteche, accessibile a tutti sul web e che consente di effettuare molte operazioni direttamente da casa.
La decisione è dovuta al concomitante trasferimento presso altri enti di due degli elementi cardine del sistema. La situazione, ovviamente, si rifletterà in maniera negativa sui numerosi utenti.
Questi i numeri di una realtà che in tal modo viene drasticamente ridotta, lasciando inoltre sensazioni poco positive anche per il futuro. L’SPB coinvolge una rete di 65 biblioteche (41 comunali, 9 scolastiche e 15 “speciali”), con una dotazione di 347.000 titoli (libri, riviste, fumetti, DVD video, cd musicali, audiolibri, ecc.) che possono essere richiesti gratuitamente, associandosi ad una qualsiasi delle biblioteche con un’unica tessera valida per l’intero sistema. Tessera che offre agli utenti una serie di sconti e agevolazioni presso 39 esercizi convenzionati (librerie, cinema, teatri, musei, negozi di musica, impianti sportivi ecc.).
I risultati raggiunti nello scorso anno evidenziano l’importanza e l’ottimo funzionamento del Servizio Provinciale delle Biblioteche Bellunesi, che nel 2014 ha garantito a ben 17.451 utenti di ottenere 151.450 prestiti locali, tra libri, dvd e cd musicali, 10.146 prestiti interbibliotecari e 12.279 richieste on-line.Il costo del servizio “a pieno regime” è di circa 159.500,00 €, una spesa pari a € 0,76 all’anno per ciascun abitante della provincia. Il risparmio per la collettività: € 2.968.139,00, ossia il valore dato dal prezzo medio che le biblioteche hanno sostenuto per ogni nuovo acquisto (di libri, dvd e cd musicali/audiolibri) moltiplicato per il numero dei prestiti: tutti soldi che i cittadini avrebbero speso altrimenti di tasca propria.
Come sempre, nelle situazioni di difficoltà è il settore della cultura a dover pagare le conseguenze più pesanti.
0 commenti