Riportiamo l’articolo di fondo, a firma del direttore responsabile Dino Bridda, pubblicato sul numero di aprile della rivista “Bellunesi nel mondo”: «Il 23 giugno il Comitato olimpico internazionale assegnerà l’Olimpiade invernale 2026: Cortina-Milano o Stoccolma? Entro meno di novanta giorni i giochi saranno fatti e la provincia di Belluno si sarà giocata un bel po’ del suo futuro.Sul tappeto sono sfide importanti in tema di ricettività e infrastrutture: sono temi sui quali il nostro territorio può giocarsi una carta decisiva per i prossimi decenni, oltre l’appuntamento olimpico, con successive ricadute strutturali in campo turistico. Ora o mai più, direbbero i più fatalisti. Ora, direbbero i più ottimisti, che mettono sul piatto anche l’occasione dei mondiali 2021 a Cortina e credono fortemente nella possibilità di vincere la concorrenza svedese per il 2026.Siamo davanti ad una chiamata a raccolta di vari soggetti: Stato, Regione, Provincia, Comuni, organizzazioni produttive e di categoria, tutti dovranno fare la loro parte giocando compatti in squadra. Non è facile essere chiamati a guardare sette anni in là e c’è chi già obietta: «Che ne so se e come ci sarò nel 2026?». È dura volare alto, ma se il fronte dovesse mostrare già oggi qualche debolezza, che cosa succederebbe quando il Cio ce la desse vinta? E se ciò non accadesse? Dovremo metterci il cuore in pace, senza abbassare la guardia rinunciando al nostro futuro.La partita più grossa contiene sviluppo turistico, sopravvivenza delle Terre Alte, agricoltura di montagna, infrastrutture, ecc.! Olimpiade o non Olimpiade! Hanno ragione quei giovani che al Comunale di Belluno il 12 marzo scorso hanno cantato al cospetto del Presidente Mattarella: “Alziamo la voce!”. Ora, non rimandiamo a domani».